ITS Academy/2. Aprea (FI). Sciogliere i residui nodi politici

Tra i sostenitori più convinti della nuova legge (come, d’altra parte, dei vecchi ITS, alla cui nascita portò un contributo importante) c’è la deputata di Forza Italia Valentina Aprea, che già da ora però si pone il problema della sua operatività.

Il Parlamento, con l’istituzione degli ITS Academy, ha segnato un goal”, dichiara la parlamentare, “ma per vincere la partita occorrerà sciogliere in breve tempo i nodi politici che restano ancora sul tavolo”, tra i quali il più importante è quello che prevede “il coinvolgimento delle competenti Commissioni parlamentari di Camera e Senato nell’espressione del parere sui provvedimenti attuativi”: un vero e proprio “‘secondo tempo’ della legge per il numero e la complessità dei decreti che il Ministero dell’istruzione è chiamato ad adottare”.

Servirà, per questo, un programma di lavoro concertato con il sistema delle Regioni e le Amministrazioni dello Stato interessate, ispirato ai principi costituzionali di leale collaborazione istituzionale e di sussidiarietà. E dovrà essere definito un metodo idoneo ad affrontare alcune questioni che Aprea così individua:

  1. a) Presidiare e rafforzare l’identità degli ITS Academy, in modo da marcarne il ruolo di istituti superiori per le tecnologie, con una distinta e autonoma identità, che va presidiata nel rapporto con le università. Nel contempo, andrebbero sostenuti i patti federativi Università/ITS Academy;
  2. b) Rafforzare la natura pubblico/privata delle fondazioni ITS. A questo fine, andrebbero individuate specifiche misure nazionali e regionali per valorizzare la partecipazione delle imprese, soprattutto di quelle piccole e medie e dei centri di ricerca pubblici e privati alle Fondazioni ITS.
  3. c) Investire nelle dotazioni logistiche, strumentali e di personale degli ITS Academy. Gli ITS vanno dotati di laboratori tecnologicamente avanzati, idonei a essere utilizzati per lavorazioni/servizi conto terzi, soprattutto per le PMI del territorio, cogliendo le opportunità offerte dal PNRR anche attraverso interventi integrati con quelli di Amministrazioni dello Stato interessate;
  4. d) Promuovere e sostenere lo sviluppo di campus residenziali a carattere multiregionale e multisettoriale, anche per favorire la partecipazione di giovani capaci e meritevoli, appartenenti a categorie svantaggiate, soprattutto nel Mezzogiorno;
  5. e) Monitorare l’attuazione della riforma con la previsione di eventuali misure correttive/migliorative condivise con le Regioni interessate, comprese task-force dedicate. Tali misure dovrebbero comprendere anche la sistematica osservazione degli esiti occupazionali dei giovani che conseguono il titolo finale, l’organicità e stabilità di collegamenti con il mondo del lavoro e delle professioni, con particolare attenzione all’alto apprendistato, e all’integrazione con le sedi della ricerca scientifica e tecnologica.

Sulla base di una ormai lunga esperienza parlamentare e governativa, cominciata nel 1994, Aprea conosce le insidie che possono ostacolare in sede di implementazione l’efficacia di una innovazione pur importante e condivisa come questa, e si porta avanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA