Iscrizioni 2024-2025/2. Le due Italie, anzi 3

L’analisi dei dati relativi alle iscrizioni, se prendiamo in considerazione la distribuzione delle domande nelle diverse Regioni, e le compariamo, mette in luce la presenza non di due ma di tre grandi blocchi perché accanto alle tradizionali differenze tra il Nord, dove prevalgono (di poco) gli istituti tecnici e professionali e il Sud, più orientato verso i licei, emerge una terza tendenza, dove la scelta per i licei è addirittura strabordante, e trova la sua punta più significativa nel Lazio, dove raggiunge il 69,27%, con un 8,66 per il liceo classico. Segue la Sicilia, con i Licei al 60,80% e il Liceo classico all’8,50%.

Al Nord, come da sempre, è più forte la domanda di istruzione tecnica e professionale, che raggiunge quasi il 50% in Lombardia (36,23% i tecnici, 23,54 i professionali); percentuale superata abbondantemente nel Veneto (54,10%), con i tecnici al 39,31% e i professionali al 14,79, e in Emilia-Romagna (54,82%), con i tecnici al 37,8% e i professionali al 17,14%.

Sia pure con un significativo calo a livello nazionale, i licei, soprattutto quelli scientifici con le loro varianti, continuano comunque ad essere i preferiti dalle famiglie italiane, mentre per i classici continua il lento declino in quasi tutte le Regioni, come vediamo meglio in una notizia di approfondimento successiva.

Nell’area dei tecnici è forte, soprattutto nelle Regioni industriali del Nord, la domanda di percorsi tecnologici (20,17% in Lombardia, 21,61% nel Veneto, 22,15 in Emilia-Romagna), ma forse, anzi certamente al di sotto delle richieste e dei fabbisogni delle imprese. Per questo c’è una diffusa attesa per gli sviluppi della filiera tecnologica e del modello 4+2 sul quale il ministro Valditara ha puntato molte delle sue carte, correndo anche qualche rischio.

Per approfondimenti:

4+2: Istituti tecnici tecnologici in prima linea
Perché una scuola dovrebbe aderire alla sperimentazione della filiera 4+2? La mia esperienza come preside

© RIPRODUZIONE RISERVATA