Il tempo pieno della primaria in costante aumento

Ma quali sono le proporzioni e le caratteristiche del fenomeno “tempo pieno” oggi nella scuola italiana? Eccone la fotografia.

Nonostante i tagli di classi operati dalle leggi finanziarie di questi ultimi anni, il tempo pieno nella scuola primaria continua a crescere in modo costante.

Dal 2006 al 2007, ad esempio, sono state chiuse 427 classi del settore elementare, ma con effetti distributivi ben diversi: le classi organizzate a modulo sono diminuite infatti di oltre mille unità (da 105.399 sono scese a 104.350), mentre quelle organizzate a tempo pieno sono aumentate di oltre 600 unità (da 33.081 sono salite a 33.706), portando avanti queste ultime di mezzo punto percentuale. Nel 2006 le classi a tempo pieno erano il 23,9% del totale, l’anno scorso erano passate al 24,4% e quest’anno hanno già raggiunto il 25%.

Un aumento generalizzato per tutte le regioni italiane ma che lascia inalterato il notevole dislivello di presenza del servizio sul territorio nazionale.

Nel Nord Ovest le classi a tempo pieno hanno raggiunto l’anno scorso il 42,6%, con la Lombardia al 43,4%; nel Centro (grazie soprattutto a Roma) le classi a tempo pieno hanno raggiunto il 35,3% con il Lazio al 40,8%. Il Nord Est è soltanto al 25,9%, ma l’Emilia Romagna tocca il 40,9%.

Nelle aree meridionali ci sono invece livelli del servizio notevolmente più bassi: le regioni del Sud si sono attestate complessivamente all’8,6% e le Isole al 7,1%.

Ma la Campania non va oltre il 5,4% di classi funzionanti a tempo pieno: soltanto 900 su un totale di 16.500; la Puglia non è da meno con il 4% che corrisponde a 413 classi a tempo pieno su un totale di 10.370.

E la Sicilia? È ferma al 3,8%, che corrisponde ad una presenza di 529 classi organizzate a tempo pieno su un totale di 13.769 classi funzionanti. La situazione siciliana, quanto ad incremento del tempo pieno è in controtendenza rispetto al dato nazionale, perché, rispetto al 2006, quando le classi a t.p. erano 544, ha compiuto un piccolo passo indietro per effetto anche del calo demografico.