Sempre dal PNRR l’investimento 1.2 prevede ulteriormente:

“Il piano è gestito dal Ministero dell’Istruzione ed è attuato, quanto alla costruzione e riqualificazione delle mense e palestre, dagli Enti locali proprietari dei relativi edifici.  La durata stimata del progetto è di 5 anni (fino al 2026). ‘300 milioni di euro (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno) per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare’.”

Ma qual è la situazione delle palestre esistenti nelle scuole primarie a tempo pieno?

Tuttoscuola, grazie a una elaborazione esclusiva dei dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, è in grado di fornire il quadro della disponibilità di palestre all’interno delle scuole funzionanti a tempo pieno (TP). Ed è un quadro molto sorprendente:

Poco più della metà (il 54%) delle scuole a tempo pieno nella scuola primaria dispongono di palestre.

La situazione delle palestre o degli spazi dedicati è in qualche modo meno grave rispetto a quella degli spazi mensa, perché l’attività motoria può essere svolta anche in palestre limitrofe di pertinenza di altre istituzioni scolastiche.

La situazione più virtuosa è quella del Friuli Venezia Giulia, con il 71,6% di scuola primarie con palestra. Come per le mense, il Centro è complessivamente messo meglio, seguito dal Nord, con Sud e Isole sotto la media nazionale. Come si può rilevare, ad esclusione della Puglia che ne dispone per quasi il 70% delle scuole, della Sardegna (61%) e della Basilicata (55,6%), quasi tutte le regioni del Mezzogiorno registrano infatti carenze significative di queste strutture. Una carenza che, appunto, legittima una particolare condizione di sostegno nella erogazione delle risorse del PNRR.

Non meno di 163 dei 300 milioni previsti saranno destinati alle aree del Mezzogiorno per la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti.

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