Gilda: ”Si verifichino le certificazioni rilasciate dalle scuole private per salire nelle graduatorie”

Dura presa di posizione da parte del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, a commento del provvedimento contenuto nel decreto legislativo sulla riforma della Pubblica amministrazione che prevede una sanzione penale, che può arrivare alla reclusione da uno a cinque anni, per i dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro presentando un certificato medico falso: “Se il ministro Brunetta conosce casi specifici, farebbe bene a circostanziare le situazioni a cui si riferisce, piuttosto che lanciare accuse generiche, altrimenti la sua battaglia contro i cosiddetti fannulloni rischia di rivelarsi solo come un’operazione di propaganda e come una campagna di calunnie contro intere categorie“.

Il vero scandalo per Di Meglio sono invece le “false certificazioni rilasciate dalle scuole private ai docenti precari che, per guadagnare punteggio nelle graduatorie e diventare finalmente di ruolo, accettano di prestare servizio a titolo gratuito“.

Il coordinatore della Gilda ricorda che “sono trascorsi quasi due mesi da quando inviammo una lettera al ministro della Pubblica istruzione e al direttore generale dell’Inps chiedendo di procedere a una verifica incrociata per accertare se ai docenti che hanno lavorato negli istituti paritari risultano i versamenti dei contributi e punire così le scuole che speculano sulla precarietà“. Purtroppo, conclude Di Meglio, “né da viale Trastevere né dall’Inps sono arrivati segnali in questa direzione“.