Firmato il contratto per la dirigenza del comparto istruzione, DS ottengono equiparazione stipendiale

Un nuovo contratto per 7.452 dirigenti scolastici e 353 dirigenti delle università e degli enti di ricerca, inclusi quelli andati in pensione tra il 2016 e il 2018. La firma è avvenuta nella tarda serata di ieri, 13 dicembre, all’ARAN. Si tratta del primo contratto della dirigenza che viene rinnovato.
 
“È un risultato di grande importanza – dichiara il Ministro Marco Bussetti -. Il nuovo contratto è stato, da subito, uno dei nostri obiettivi prioritari. Ritengo particolarmente importante che i dirigenti scolastici ottengano finalmente una retribuzione che li avvicina agli altri dirigenti dello Stato. Ringrazio anche i sindacati per il clima costruttivo in cui si è potuta svolgere la trattativa”.

Per i dirigenti viene previsto un nuovo modello di relazioni sindacali, improntate a una partecipazione consapevole e al dialogo costruttivo e trasparente. Viene inoltre aggiornato il codice disciplinare, per tenere conto delle novità legislative intervenute in questi anni e per una migliore tutela degli studenti e della corretta funzionalità dei servizi. I dirigenti scolastici, per la prima volta da quando, nel 1998, ne fu istituita la figura, ottengono l’equiparazione stipendiale con gli altri dirigenti statali.

 
 “Finalmente conclusa, e in modo molto positivo, una trattativa che si è rivelata delicata e complessa, ma che alla fine vede premiato il nostro impegno. È un risultato che la CISL Scuola ha inseguito con determinazione, per chiudere il cerchio di un rinnovo contrattuale lungamente atteso e completare così il buon lavoro fatto col rinnovo del CCNL di comparto”. Così Maddalena Gissi, segretario Cisl Scuola, ha commentato la firma del contratto per la dirigenza del comparto istruzione e ricerca.

“C’è voluto più tempo del previsto – ha continuato Gissi -, su questo hanno influito indubbiamente il passaggio di Legislatura e la lunga attesa per la formazione del nuovo Governo, ma era importantissimo definire un’intesa prima che si chiudesse il 2018, e non solo per un fatto simbolico. Il contratto della dirigenza si colloca in modo coerente nel contesto definito dal CCNL di comparto, condividendone modelli, valori e obiettivi. Assegna al dirigente scolastico un ruolo chiave nella comunità scolastica, riconoscendone e valorizzandone la leadership educativa. L’accordo che abbiamo appena sottoscritto prevede anzitutto la piena equiparazione, entro il 31/12/2018, ai dirigenti pubblici dello stesso comparto per quanto riguarda la retribuzione parte fissa. Si tratta di un obiettivo di grande significato politico, da tempo perseguito e finalmente raggiunto con un contratto che anche per questo assume una rilevanza straordinaria. A ciò si aggiunge l’incremento derivante da fondi contrattuali, pari a 135 euro mensili, a decorrere da gennaio 2018”.

“Fondamentale aver restituito alle Relazioni Sindacali temi come la valutazione e le misure riguardanti la prevenzione dello Stress Lavoro-Correlato, così come è molto importante l’istituzione di un comitato paritetico per verificare le ricadute in termini di innovazione. Tra le novità, anche il riconoscimento della possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo. Si riconosce inoltre la possibilità di delegare funzioni e potere di firma in caso di assenza, mentre tutti gli obblighi vengono più puntualmente ricondotti agli ambiti delle funzioni organizzative e gestionali proprie della dirigenza scolastica. Abbiamo fatto un passo molto importante e significativo in direzione di quell’adeguata valorizzazione della dirigenza scolastica da tempo al centro delle nostre rivendicazioni e di tante iniziative; il nuovo contratto – ha concluso il segretario Cisl Scuola – ne riconosce opportunamente le specificità ma recuperando finalmente una condizione di più giusto equilibrio rispetto all’area della dirigenza pubblica”.