Il Senato si prepara ad esaminare e forse approvare in via definitiva il disegno di legge che prevede la “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” in tutte le classi delle scuole del primo e del secondo ciclo.
Il ddl, approvato quasi all’unanimità dalla Camera dei deputati il 2 maggio 2019, in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge, potrebbe ricevere probabilmente l’ok definitivo, in virtù del fatto che il testo è il risultato dell’apporto di tutti partiti di maggioranza e opposizione.
Pur in presenza di un consenso pressoché unanime, il ddl non brilla per chiarezza, soprattutto con riferimento ai docenti destinatari di questo insegnamento.
Sono invece abbastanza chiari tre aspetti: il costo zero della legge, la quantità di ore annue di insegnamento (33 ore, pari ad un’ora a settimana) e il voto in decimi da assegnare ad ogni alunno.
È altrettanto chiaro, per effetto dell’assenza di finanziamenti appositi, che vi sarà l’invarianza di organico, cioè nessun docente in più e nessuna ora aggiuntiva rispetto agli attuali orari ordinari.
Come e da chi verrà insegnata questa disciplina di studio?
Il ddl prevede l’istituzione dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, ma non definisce il significato di “trasversale”, un termine che, se pur replicato una decina di volte nel testo, mantiene elementi di ambiguità.
In molti Paesi europei in cui vi è l’insegnamento dell’educazione civica come insegnamento trasversale, tale insegnamento non è assegnato separatamente a singoli docenti, bensì riferito a tutte le discipline di studio con caratterizzazione interdisciplinare.
Se al Senato la trasversalità avrà questa interpretazione autentica, tutti gli insegnanti potranno immettere nell’insegnamento della propria disciplina una quota di educazione civica, e il docente coordinatore di classe, previsto attualmente nel testo del ddl, potrà raccogliere da ciascuno di loro gli elementi interdisciplinari per la votazione in decimi dell’educazione civica.
Nel numero di giugno del mensile Tuttoscuola il tema è affrontato in una approfondita e interessante intervista alla Prof. Milena Santerini, ordinario di Pedagogia nell’Università Cattolica di Milano, già deputata del gruppo Democrazia Solidale-Centro nella scorsa legislatura, intitolata: “Il senso di cittadinanza non si insegna, si comunica”.
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