DiSAL scrive al ministro: 5 misure per aiutare i presidi a far partire l’anno scolastico

In una lettera aperta inviata al ministro Bussetti e al capo di gabinetto Chinè il presidente dell’Associazione professionale di dirigenti scolastici DiSAL Ezio Delfino denuncia il progressivo peggioramento delle condizioni dell’esercizio della professione direttiva nelle scuole statali e avanza cinque proposte.

La prima, la più urgente, riguarda il rischio che la sentenza del Tar del Lazio attesa per il prossimo 2 luglio annulli la prova scritta, già svolta, del concorso in atto per la dirigenza, bloccando di fatto il regolare avvio dell’anno scolastico a causa dell’enorme numero di reggenze: la proposta è quella di “salvaguardare la procedura concorsuale al fine di poter procedere a partire dal 1 settembre alla copertura di tutti i posti vacanti a dirigente scolastico”, compresa una misura di carattere legislativo. Insomma, un decreto legge.

La seconda questione, meno urgente ma molto sentita dalla categoria, è quella dei controlli biometrici ai quali i presidi, a differenza degli insegnanti, saranno tenuti in base alla legge ‘Concretezza’, ormai approvata in via definitiva: la proposta è che i dirigenti scolastici vengano esclusi da tali controlli “nella scrittura del Regolamento attuativo della legge Bongiorno”, ma sembra difficile che il Regolamento possa contraddire la legge, dato che quest’ultima elenca con precisione quali dirigenti saranno esonerati dai controlli biomedici: “magistrati, avvocati e procuratori dello Stato; personale militare, delle forze di polizia di Stato, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; personale diplomatico e prefettizio; professori e ricercatori universitari”.

La terza proposta è che, in attesa delle nuove assunzioni in ruolo, i presidi per quest’anno, in via straordinaria, possano assumere i supplenti con nomine annuali, per evitare nuovi caroselli sui posti di insegnamento.

La quarta richiesta è che vengano semplificate le procedure di monitoraggio e rendicontazione per i progetti finanziati con fondi PON, “come avviene negli altri stati membri”.

La quinta misura auspicata da DiSAL è la rapida ripresa, in Parlamento, del confronto avviato nella scorsa legislatura (in commissioni congiunte Lavoro e Istruzione) finalizzato ad attribuire agli enti proprietari degli edifici scolastici la responsabilità della loro sicurezza, esonerandone i dirigenti scolastici.