Educazione civica obbligatoria: ok della Camera. Abolite note e sanzioni disciplinari

Dal prossimo settembre l’educazione civica arriva sui banchi di scuola. Non un’ora in più da aggiungere alle altre discipline, ma avrà comunque il voto in pagella. L’ok – secondo quanto riportato da SkyTg24 – con 451 voti a favore, nessun contrario, 3 astenuti. La materia sarà reintrodotta nella scuola primaria e secondaria. Alle medie e alle superiori sarà argomento d’esame, per le elementari si tratterà invece di un insegnamento più sintetico. Negli obiettivi di apprendimento anche il rispetto dell’ambiente e l’educazione digitale. Approvato anche un emendamento al ddl che abolisce le punizioni che prevedono l’ammonizione, la nota sul registro, la sospensione o l’espulsione.

Ogni scuola ricaverà quindi 33 ore annuali per insegnare i “principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona”, prendendo ore un po’ da tutte le altre materie, come il consiglio di istituto riterrà opportuno.

Una decisione presa per risparmiare sui costi. Infatti il provvedimento ripete in più punti che non “devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Nessun docente in più: per insegnare la disciplina si disporrà dei docenti della classe e dell’organico dell’autonomia. La legge comunque prevede dal 2020 un fondo di 4 milioni per la formazione dei docenti. L’insegnamento potrà essere anche affidato a più insegnanti in contitolarità, ma ci sarà un coordinatore “al quale non sono dovuti compensi o indennità” per questo incarico, per ogni classe che dovrà dare un “voto in decimi” ad ogni alunno.

Un capitolo importante riguarda l’educazione alla cittadinanza digitale, la disciplina che ha lo scopo di insegnare ai ragazzi a “maneggiare” la rete nel modo corretto. Si parlerà per esempio di fake news, dell’uso degli smartphone e delle norme sulla privacy in rete. Una parte della legge fortemente voluta da Forza Italia, che è in prima linea sull’argomento con l’ex ministro Mariastella Gelmini e che potrebbe anche votare a favore della legge.

Approvato inoltre un emendamento al ddl che introduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole,. Si tratta di un emendamento che abroga gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedeva queste punizioni. “È un segno di civiltà – dice il presidente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, Luigi Gallo – stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione“.

“Verso gli alunni che manchino ai loro doveri – affermava l’articolo 414 del Regio decreto 1297 – si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”. La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.