Diplomi facili, mentre le stelle stanno a guardare

Mentre il piano ministeriale di contrasto ai diplomifici – annunciato circa quattro mesi fa e non si sa se davvero già definito – resta chiuso inspiegabilmente nei cassetti, non restano certamente ad aspettare gli eventi i soliti istituti paritari che anche la recente trasmissione “Mi manda Rai Tre”, sulla base dei dossier di Tuttoscuola, ha cercato di smascherare.

In attesa di conoscere ancora una volta – sempre grazie ai nostri approfondimenti esclusivi – i dati oggettivi degli studenti e delle classi collaterali che li stanno ospitando in questo anno scolastico, uno sguardo attento all’anagrafe degli istituti paritari della secondaria di II grado consente di rilevare, soprattutto in Campania, regione prolifica di istituti “opachi”, un incremento sospetto di strutture.

Ci riferiamo, in particolare agli indirizzi di studio presenti, in quantità variabile, in tutti gli istituti.

Esempi di indirizzi di studio: tecnico economico, tecnico tecnologico, liceo scienze umane, meccanica meccatronica, linguistico, ecc.

Attualmente è previsto da un decreto ministeriale, ma non dalla legge, che per ogni indirizzo di studio è consentita una sola classe collaterale in più, rispetto a quelle terminali dell’ultimo anno.

Ovviamente, maggiore è il numero degli indirizzi di studio e più ampia è l’offerta per nuovi studenti, grazie ad un maggior numero di classi collaterali che li può accogliere, senza considerare che diversi istituti “disinvolti” vanno ben oltre il limite di una classe collaterale in più, anche con eccedenze di sei-sette classi (inutilmente non autorizzate dall’USR e salvate poi da sentenze del TAR).

Mentre complessivamente in Italia negli ultimi anni il numero degli indirizzi di studio negli istituti paritari tende a diminuire, in Campania invece tende ad aumentare.

Negli ultimi tre anni in Italia il loro numero è sceso da 1.678 del 2021-22 a 1.639 del 2023-24, mentre in Campania è salito da 348 a 405, con un incremento che non ha uguali.

In particolare, nella provincia di Napoli gli indirizzi di studio sono passati dai 183 nel 21-22 (72 istituti), a 199 nel 22-23 (75 istituti) e 206 in questo 23-24 (86 istituti): l’incremento è stato, dunque di 23 indirizzi di studio e 14 nuovi istituti.

Un andamento simile è stato registrato per la provincia di Salerno: 94 nel 21-22 (33 istituti), a 105 nel 22-23 (35 istituti) e 113 in questo 23-24 (43 istituti); l’incremento è stato, dunque, di 19 indirizzi di studio e di 10 nuovi istituti.

Come si vede, la prospettiva di business facile alimenta nuovi investimenti nel settore, mentre… “le stelle stanno a guardare”.

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