Diplomifici/1. Accomodiamoci e seguiamo come regaleranno il diploma nel 2023-24

Dopo che i dossier di Tuttoscuola sui diplomifici hanno svelato le modalità e i “trucchi” che rendono possibile ad alcune decine, forse centinaia di istituti scolastici aggirare le regole e garantire un diploma “facile” (senza obbligo di frequenza) ad almeno 10 mila studenti all’anno, è ora possibile seguire “in diretta” per il nuovo anno scolastico i passaggi con i quali si consuma un fenomeno da anni in continua espansione. Sotto gli occhi di tutti (dipende quanto attenti), mentre il Ministero dell’istruzione e del merito non ha ancora messo in atto le azioni annunciate, forse ancora allo studio.

Le campagne pubblicitarie in rete e sul territorio per attrarre i “clienti” – giovani in cerca di diploma e genitori disposti a pagare profumatamente per assicurarlo ai propri figli, anche se non hanno molta voglia di studiare – sono sempre attive, con slogan molto diretti (e inequivocabili) come: “Dove comprare un diploma di scuola superiore” (sic).  

Le modalità surrettizie seguite dai diplomifici si nascondono nelle pieghe degli atti ufficiali dell’amministrazione scolastica, che si dipanano nelle consuete scadenze organizzative dell’anno scolastico. Vediamo.

La nota 33701 del 12.10.2023 del MIM – primo passo formale verso la maturità 2024 – fissa al prossimo 30 novembre il termine ultimo da parte degli studenti del 5° anno delle superiori per partecipare all’esame, mediante la presentazione della apposita domanda al dirigente scolastico o al coordinatore didattico dell’istituzione scolastica da essi frequentata. 

Sono ammessi a sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati interni – precisa la nota – gli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno di corso dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado presso le istituzioni scolastiche del Sistema nazionale di istruzione…”

Inoltre, aggiunge la nota, “eventuali domande tardive dei candidati esterni possono essere prese in considerazione limitatamente a casi di gravi e documentati motivi che ne giustifichino il ritardo, se pervenute entro il termine del 31 gennaio 2024.

Se, per taluni istituti paritari “opachi”, si volesse già conoscere in anticipo il numero dei candidati interni che potranno presentare domanda (entro il 30 novembre), basterebbe navigare nel servizio “Scuole in chiaro” per il 2023-24, dove sono già riportati il numero di indirizzi di studio attivati, il numero delle classi e quello degli alunni di ciascun anno di corso.

Ma, sorpresa!, si scoprirebbe che vi sono anche casi di diversi istituti e di taluni indirizzi di studio nei quali a tutt’oggi per il 5° anno non risultano ancora iscritti o, tutt’al più, risulta un numero di iscritti di poche unità.

Considerato lo storico di quegli istituti o dei loro indirizzi di studio, dove negli scorsi anni era elevato il numero degli studenti iscritti al quinto anno, si può prevedere che, dopo il termine ultimo di presentazione delle domande per accedere all’esame di maturità, le caselle degli studenti interni si riempiranno di numeri significativamente consistenti, con la costituzione di nuove classi collaterali (autorizzate dagli USR oppure, dopo eventuale diniego, dai TAR).

Ma in questo modo, si chiederà qualcuno, i candidati iscritti tardivamente non rischiano forse di non raggiungere a fine anno il numero minimo complessivo di ore obbligatorie di presenza alle lezioni (tre quarti)? Nessuna paura. Quei candidati potranno anche continuare a starsene a casa loro dopo la presentazione della domanda di accesso all’esame, perché a giustificarli ci penserà lo stesso istituto, che, in caso di ispezione, accamperà qualche scusante fantasiosa per motivare le aule semivuote-vuote (disinfezione dei locali, rottura dell’impianto idraulico, riscaldamento non funzionante, pediculosi, e via fantasticando…).

Per approfondimenti:

Maturità, boom di diplomi facili. IL DOSSIER DI TUTTOSCUOLA
IL GRAN BAZAR DEI DIPLOMIFICI. Seconda puntata dell’inchiesta di Tuttoscuola
Diplomifici: un decalogo per metterli KO

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