Concorso per esami o solo per titoli. Una mediazione possibile
Sembrano inconciliabili i due fronti opposti impegnati a sostenere il reclutamento di migliaia di docenti da nominare in ruolo a settembre.
Da una parte c’è il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, sostenuta con determinazione ed efficienza dal Capo Dipartimento Max Bruschi, che ha predisposto tutti i bandi di concorso, compreso soprattutto quello straordinario per la secondaria (24 mila posti a disposizione), concorso quest’ultimo che vorrebbe portare a conclusione in tempo utile per settembre. Con prove scritte – si dice – al prossimo agosto e nomine immediate perché non sono previsti orali.
Dall’altra parte ci sono tutti i sindacati che richiedono un concorso per soli titoli, convinti che il concorso straordinario per esami non potrà concludersi in tempo utile per le nomine di settembre.
Sono certamente fondate quelle preoccupazioni sui tempi strettissimi per il concorso straordinario (gli esperti disciplinaristi dovrebbero preparare in tempo utile per il prossimo agosto 80 quesiti a risposta chiusa con quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta, riferiti a ben 114 classi di concorso), ma probabilmente alcuni sindacati hanno anche una riserva (o poca simpatia) verso i concorsi per esami e tutti sentono pressante la richiesta del mondo dei precari per soluzioni semplificate e generalizzate.
Il PD, dopo l’audizione in Senato sul decreto legge 22 sulla scuola, chiede “l’apertura di un tavolo politico sulle procedure di reclutamento e sulle modalità del concorso straordinario riservato, perché quanto stabilito in dicembre oggi va riconsiderato alla luce della crisi sanitaria”.
Esiste una linea di mediazione per evitare lo scontro e considerare le rispettive posizioni? Probabilmente sì. Si potrebbero confermare tutti i concorsi ordinari e straordinari già predisposti, ma riferirli ai posti del biennio 2021-22/2022-23, anziché a quello prossimo, visto che concretamente non potranno che svolgersi nel 2020-21 e concludersi l’anno prossimo.
I posti rimasti non accantonati per il 2020-21 potrebbero essere riservati a un concorso per soli titoli con gli stessi requisiti previsti per lo straordinario e con i 24 CFU abilitanti da conseguire durante l’anno di prova.
Il concorso per soli titoli, esteso anche alla scuola dell’infanzia e primaria, potrebbe essere concluso nei prossimi mesi con nomina in ruolo dei vincitori a settembre.
Ovviamente una apposita norma in proposito richiede uno specifico emendamento in sede di conversione del DL 22/2020.
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