Concorso DS: il ritardo ‘piace’ al Mef

Il ministro Fedeli ha mostrato fiducia nei tempi di avvio del concorso per dirigenti scolastici. Pochi giorni fa ha dichiarato infatti che, a conclusione dell’iter consultivo (manca il parere del Consiglio di Stato), il Regolamento per il bando del corso-concorso potrà essere finalmente pubblicato a breve (metà luglio).

Non sfugge a nessuno, però, che il bando dovrà venire dopo il Regolamento e, salvo modifiche dell’ultima ora, non potrà uscire prima di settembre.

A quel punto, considerati i tempi tecnici delle procedure concorsuali, il rischio che le nomine dei vincitori non siano possibili nemmeno per il 1° settembre 2018 si sta facendo concreto e preoccupante. Senza nomine, il 2018-19 sarebbe un anno horribilis ancor più dell’anno prossimo, gravato da un numero crescente di reggenze. Per contenere il livello di rischio appare quanto mai opportuno che in attesa del perfezionamento formale del bando siano predisposte già le condizioni (aule, attrezzature tecnologiche per l’espletamento, test, commissioni di esame, etc) per contenere i tempi di implementazione delle procedure concorsuali.

Il Miur non può non essere seriamente preoccupato per la prospettiva di un altro anno scolastico destabilizzato da un ulteriore incremento di reggenze, anche perché da una situazione di questo genere escono penalizzate non solo le istituzioni scolastiche in reggenza ma anche quelle dei titolari reggenti gravati da doppio carico di lavoro.

Se le sedi vacanti al prossimo settembre si possono stimare intorno a 1.500, dall’anno successivo potrebbero sfiorare le 2.000, a cui vanno aggiunto le 334 sedi sottodimensionate che, per legge, non dispongono del dirigente titolare e sono anch’esse affidate in reggenza.

Chi probabilmente non è preoccupato per questa situazione, ma auguriamoci che così non sia, è il Ministero dell’economia e finanze (che dovrà anche autorizzare il concorso), perché, conti alla mano, deve pagare per una sede vacante soltanto l’indennità di reggenza, mentre per una sede coperta dal concorso dovrà pagare la retribuzione da DS del vincitore nonché lo stipendio di un altro docente chiamato a ricoprire il posto lasciato vacante dal neo DS.