Azzolina a Tuttoscuola: la formazione in servizio è un dovere

A caldo, subito dopo il giuramento, la neoministra Lucia Azzolina si è ben guardata dal mettere l’accento sulla questione delle insufficienti risorse economiche del Ministero, la cui mancata soluzione era stata alla base delle dimissioni del suo predecessore Lorenzo Fioramonti: “La scuola italiana funziona. Va migliorata, ma non stravolta. La scuola ha bisogno di cura, semplificazione, rapidità nelle decisioni, visione. E di concretezza”, ha affermato, facendo poi un elenco di dieci priorità del suo mandato, come riferito da Tuttoscuola, senza ancora accennare alle loro concrete condizioni di fattibilità.

Per il momento la neoministra si mostra cauta, non fa promesse, modera apparentemente l’impeto ecologista di Fioramonti anche in tema di educazione civica (da centrare sul diritto e sulla storia ancor prima che sulle tematiche ambientali) e sembra piuttosto puntare sui benefici derivanti dagli aspetti amministrativi della sua azione, a partire da quelli low cost. “Ho dato disposizione di avviare subito i processi di sburocratizzazione per semplificare quelle pratiche che rendono difficile la vita quotidiana di dirigenti e segreterie scolastiche”, ha detto, promettendo di mettersi “al servizio della scuola. Insomma: “primum vivere, deinde philosofari”. Prima mettere mano all’ordinaria amministrazione per mettere a punto la macchina, poi iniziare a sognare in grande.

Nell’intervista rilasciata a Tuttoscuola, che la pubblica nel numero di gennaio 2020, Azzolina ribadisce questo suo orientamento pragmatico affermando tra l’altro che “la scuola è l’istituzione più importante che abbiamo. Dobbiamo curarla e rispettarla, ricordarci che è una comunità scientifica dove lavorano professionisti che studiano a lungo per salire in cattedra e che devono sempre formarsi, anche dopo essere stati assunti”. La sua attività di ministro, ha precisato, si concentrerà su alcuni temi: “Inclusione e lotta alle povertà educative, contrasto alle classi pollaio, possibili soluzioni per il sostegno, didattica innovativa”, ai quali vanno aggiunti i concorsi previsti dal decreto scuola.

Alla richiesta di definire con tre aggettivi la scuola che vorrebbe idealmente vedere realizzata in Italia Lucia Azzolina ha risposto così: “Inclusiva, cioè capace di dare risposte veramente a tutti e, soprattutto, di dare pari opportunità ai ragazzi, strumenti per poter tutti raggiungere i più alti obiettivi nella vita. Innovativa, cioè sempre al passo con i tempi e capace di innovare e innovarsi. Aperta, ovvero una comunità che vive in osmosi con il territorio, dove tutti, dai più piccoli fino agli adulti, possono trovare qualcosa da fare, in un’ottica coerente con il Lifelong Learning”.

Tra i vari impegni assunti dalla neoministra quello più importante e strategico riguarda, a nostro avviso, la formazione continua dei docenti (che considera infatti “prioritario”), che è la ‘conditio sine qua non’ affinché i citati tre aggettivi non restino relegati nel limbo delle buone intenzioni, e che è anche al centro delle attività di indagine sul campo e di quelle editoriali di Tuttoscuola, nel cui ambito si colloca il progetto in corso di realizzazione “La scuola che sogniamo”. “Dobbiamo essere fieri della nostra scuola e darle gli strumenti che chiede per funzionare sempre meglio: personale, risorse, formazione, bandi a cui sia facile aderire per migliorare l’offerta, confronto fra pari per diffondere le buone pratiche. Il Ministero dell’Istruzione non deve essere più percepito come un nemico, una ‘fabbrica’ di circolari, ma come un alleato. Voglio fare questo lavoro”, dice la ministra.