
Vaccini, scontro Raggi-Lorenzin. La Ministra: ‘Non si può scherzare sulla pelle dei bambini’

Scontro tra la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Il tema: i vaccini. Raggi, sulla base di una mozione votata dal Campidoglio, ha chiesto a Lorenzin, alla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, al presidente della regione Lazio e al presidente dell’Anci, di salvare la continuità didattica dei bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia, annullando l’obbligo vaccinale. Da qui lo scontro social.
«Leggo – scrive Beatrice Lorenzin su Facebook – che il Sindaco Raggi e l’Assemblea Capitolina si sono trasformati in un nuovo organo tecnico scientifico delle istituzioni italiane: non solo si occupano di virus e batteri, ma forse presto si occuperanno anche di nuove terapie geniche o di terapie oncologiche. Non si può scherzare sulla pelle dei nostri bambini».
Non si è fatta attendere la risposta della Raggi che, sempre su Facebook, ha dichiarato: «I bambini rischiano di essere cacciati dalla scuola per il caos della Lorenzin. Per colpa della Lorenzin e dei ritardi nelle prenotazioni della Regione Lazio, da marzo i bambini ancora in attesa della vaccinazione rischiano di essere cacciati dai nidi e dalle scuole di infanzia per i restanti quattro mesi di questo anno scolastico e educativo. I loro diritti vanno tutelati. I genitori – continua la sindaca – e i loro figli non possono pagare così duramente le lungaggini burocratiche di un decreto scritto male e le inesattezze di circolari confuse. Mi riferisco alle lunghissime attese, alle liste interminabili nelle Asl e negli ospedali che tutti conosciamo ad eccezione – a quanto pare – del ministro alla Salute. Lo stesso decreto Lorenzin è talmente pasticciato che discrimina i bambini in base alla scuola alla quale sono iscritti: i genitori dei bambini iscritti alla scuola dell’obbligo potranno pagare una multa e continuare a mandare i loro figli a scuola anche se questi non sono vaccinati; quelli dei bambini iscritti alle scuole dell’infanzia, pur pagando la multa, dovranno ritirare i propri figli. Quindi, secondo la Lorenzin, il pagamento di una multa scongiurerebbe il rischio di contagio e i virus riuscirebbero a distinguere e contagiare i bambini in base alla loro scuola di appartenenza. In questa posizione non c’è scientificità ma soltanto sciatteria», conclude Raggi dal suo profilo Facebook.
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