La strizzatina d’occhio della Raggi ai no-vax. Cosa dice la legge?

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, sulla base di una mozione votata dal Campidoglio (assenti per protesta i consiglieri di minoranza), ha chiesto alle ministre della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Istruzione, Valeria Fedeli, al presidente della regione Lazio e al presidente dell’Anci, di salvare la continuità didattica dei bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia, annullando l’obbligo vaccinale.

Cosa dice la recente normativa sui vaccini? La regolarizzazione della documentazione comprovante l’assolvimento dell’obbligo scade improrogabilmente il 10 marzo prossimo, ma per i bambini che frequentano nidi e scuole d’infanzia, pubbliche e private, la mancata regolarizzazione comporta l’immediata sospensione dalla frequenza del servizio.

È evidente che la disposizione non può essere sospesa come richiede la sindaca, perché violerebbe la legge che, proprio per queste categorie di minori di età inferiore ai 6 anni, è tassativa al punto da prevedere che “Per i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie, la mancata presentazione della documentazione nei termini previsti comporta la decadenza dall’iscrizione” (comma 5, art. 3-bis, legge 119/2017).

E l’obiettivo non può essere “la salvaguardia della continuità didattica” (un termine usato un po’ a sproposito perché lo si utilizza per confermare in servizio l’educatore o l’insegnante).

Piuttosto, viene da pensare che in tempi di campagna elettorale una strizzatina d’occhi al popolo romano e italiano dei no-vax non guasta…