Mobilità 2017 e chiamata diretta: ancora tutto immobile

L’annuale ordinanza ministeriale che regola il movimento del personale scolastico sembra non dare segni di vita. Dopo l’intesa tra Miur e sindacati rappresentativi che hanno definito la contrattazione integrativa nazionale, manca tuttora la ratifica da parte del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) e della Funzione Pubblica (FP).

L’anno scorso, dopo il via libera del Mef, l’ordinanza venne pubblicata l’8 aprile e, per recuperare il ritardo, il termine ultimo per la presentazione delle domande di trasferimento venne fissato al 23 aprile, cioè due settimane dopo.

Si prevede che quei tempi vengano confermati anche quest’anno.

Poiché i trasferimenti rappresentano la prima fase di sistemazione del personale a tempo indeterminato, a cui seguiranno prima le immissioni in ruolo dalle graduatorie di concorso e dalle Gae sui posti vacanti, le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni, e successivamente le nomine dei docenti con contratto e tempo determinato su supplenze annuali o fino al 30 giugno, si può già prevedere che, ancora una volta, le lezioni del prossimo anno scolastico inizieranno con mancanza di molti docenti in cattedra.

C’è un’altra attesa correlata all’ordinanza sui trasferimenti: la definizione della chiamata diretta per la quale tra funzionari ministeriali e sindacati rappresentativi (Gilda esclusa) non è ancora intervenuta l’intesa sui numerosi parametri da utilizzare per la definizione delle posizioni dei docenti presenti negli ambiti territoriali che verranno chiamati dalle scuole tramite il dirigente scolastico.