Concorso 2016: ecco perché è in affanno

Concorsone 2016:  non è certo uno degli obiettivi della Buona Scuola pienamente conseguiti per assicurare stabilità al sistema.

Previsto in partenza nel dicembre 2015 e partito effettivamente con tre mesi di ritardo, si prefiggeva comunque di definire per l’inizio del 2016-17 tutte le graduatorie di merito per assegnare ai vincitori i 63.712 posti messi a concorso nel triennio. A settembre 2016, invece, di quelle graduatorie era stato approvato soltanto il 48,2%,  meno della metà di quelle attese; graduatorie minori che interessavano soltanto 20.555 posti a concorso, il 32,3% di quei 63.712 posti a concorso.

Quel primo consuntivo evidenziava già un insuccesso per il mancato conseguimento dell’obiettivo politico di assicurare stabilità immediata al sistema, con il 51,8% delle procedure concorsuali da definire e il 76,7% dei posti ancora da assegnare nel corso del 2016-17. Una stabilizzazione rinviata, di fatto, di un anno.

Chiuso il 2016 e iniziato da pochi giorni il 2017, a che punto è arrivato il concorso? Non si sono concluse ancora 384 procedure concorsuali, il 26,3% di quelle previste (oltre un quarto del totale); procedure che riguardano 37.912 posti ancora da assegnare (59,5%).

Lo stato di avanzamento di quelle procedure segna step diversi che sono la dimostrazione ulteriore del concorso in affanno. Ci sono procedure con tutte le prove concluse, ma delle quali mancano ancora le graduatorie di merito, essendo tuttora in corso, a quanto sembra, la valutazione dei titoli. Ci sono quelle che devono ancora concludere le prove orali, per alcune delle quali la calendarizzazione prevede la conclusione ad aprile-maggio 2017. Ci sono, infine procedure delle quali non sono stati resi noti gli esiti delle prove scritte, in quanto la loro correzione è tuttora in corso.

Tre stati diversi di avanzamento delle procedure concorsuali che in vario modo sono lo specchio appannato dell’intera operazione di reclutamento, nonostante il notevole sforzo organizzativo da parte dell’Amministrazione scolastica e, in particolare, degli Uffici Scolastici Regionali.

A fine dicembre con quelle procedure concluse erano stati lavorati 25.800 posti, di cui 17.726 coperti da vincitori e 8.074 vacanti. Il dato dei posti già sicuramente vacanti avalla la previsione di 20mila posti che alla fine del concorso rimarranno vacanti per mancanza di vincitori. Come valutare politicamente un risultato del genere?