Concorsone 2016: tra posti vacanti e ultime procedure chiuse in primavera, ecco il punto

Concorsone 2016: le ultime procedure si chiuderanno la prossima primavera, il triennio di validità di oltre la metà delle graduatorie slitterà avanti di un anno e un terzo dei posti concorso rimarrà vacante. Senza contare pure che esiste già un vuoto profondo di posti vacanti per lettere, che emerge una pesante crisi del sostegno e che servono graduatorie nazionali per contenere il vuoto dei posti senza vincitore. Insomma, siamo a dicembre e il bilancio del concorso docenti 2016 non appare certo tra i più confortanti. Ecco il punto.

Tic tac: siamo in ritardoIl 30% delle procedure concorsuali non è ancora arrivato al traguardo delle graduatorie finali di merito e, in molti casi, le commissioni esaminatrici, soprattutto per infanzia e primaria, non hanno nemmeno concluso la correzione delle prove scritte. Peggio, si sa già con certezza che in alcune Regioni gli orali si concluderanno la prossima primavera, a distanza di oltre un anno dalla pubblicazione dei bandi che ne prevedevano la conclusione entro il 31 agosto scorso. Aggiungiamo pure che più di due mesi dopo il termine eccezionale del 15 settembre scorso per l’approvazione delle graduatorie di merito fissato dal Parlamento, a oggi il concorsone 2016 naviga ancora lontano dall’approdo definitivo. Una navigazione tranquilla, certo, perché le relative nomine dei vincitori non potranno che essere effettuate al 1° settembre 2017. Forse. Erano attese a fine agosto poco meno di 1.500 graduatorie di merito, ma ne sono arrivate in tempo utile 704. A oggi, ne mancano ancora 436.

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Nomine in ruolo: l’effetto domino Per tutte le graduatorie di merito approvate dopo il 15 settembre scorso o che verranno approvate nei prossimi mesi, la certezza delle nomine in ruolo dei vincitori per il prossimo anno scolastico non è nemmeno del tutto sicura, visto quel che è successo per i potenziali vincitori inseriti utilmente nelle graduatorie di merito delle procedure concorsuali approvate entro il 15 settembre 2016. Per questi ultimi, infatti, in molti casi i posti da assegnare non c’erano più, sono serviti invece per assegnare una sede definitiva ai docenti di ruolo in mobilità. Per quei vincitori virtuali mancati, nessuna nomina, nessuna decorrenza giuridica di immissione in ruolo: solo l’attesa di un altro anno per diventare vincitori effettivi.

Vincere il concorsone 2016 e non avere il posto: la lunga attesa –  Ancora un anno per risolvere il problema? Non proprio, anzi, a quel punto la questione potrebbe ripresentarsi persino in una veste peggiore. Bisognerà vedere, infatti, se il Ministero riuscirà ad accantonare sia un congruo numero di posti per i vincitori di tutte le graduatorie di merito approvate dopo il 15 settembre, sia un ulteriore numero di posti per quei primi vincitori mancati. Proprio per la graduatoria di merito di questi ultimi, se finalmente potranno avere il posto già sperato per il settembre scorso, i candidati collocati in posizione successiva nella graduatoria che speravano nel ruolo per il 2017/18 dovranno forse attendere un ulteriore anno per insufficienza di posti. Un effetto domino quasi certo che terminerà la sua corsa solo al termine del triennio di validità delle graduatorie quando, anche in mancanza di posti disponibili, le nomine in ruolo dovranno essere effettuate su tutti posti messi a bando, come vuole la legge (nomina in ruolo sui posti messi a concorso) e precisato dai bandi che ne hanno quantificato puntualmente il numero. Insomma, tranquilli: per i vincitori il posto è sicuro, anche se arriverà molto tempo dopo.

Ancora un annoIl ritardo di conclusione di centinaia di procedure concorsuali determinerà la conclusione del concorsone 2016 con le ultime nomine in ruolo nel 2019/20, anziché come previsto nel 2018/19. La legge 107/15 prevede, infatti, che graduatorie abbiano  “ validità triennale a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello di approvazione delle stesse”. Entro il 15 settembre scorso è stata approvata meno della metà delle graduatorie di merito attese. Graduatorie che perderanno efficacia al termine del triennio 2016/2018. Per lo più si è trattato di classi di concorso minori che hanno interessato soltanto 20.555 posti, meno di un terzo dei 63.712 posti messi a concorso. Le procedure concorsuali concluse dopo il 15 settembre o che si concluderanno nei prossimi mesi riguardano circa 40 mila posti, quasi due terzi di quelli banditi. Possiamo ritenere che il cuore del concorso sia qui, in queste procedure concorsuali tardive e nei loro 40mila posti, che stanno trasformando il triennio del bando in un quadriennio a cui si dovrà aggiungere il grave vulnus delle migliaia di posti che rimarranno vacanti.