Vertenza tutor/2. Basteranno 25 euro al mese?

Due gli interrogativi di fondo per questa vertenza per i maggiori oneri e responsabilità derivanti al personale della scuola dall’applicazione della riforma: l’entità del compenso da riconoscere al docente tutor per la funzione e la natura del compenso.
Teoricamente i docenti incaricati di funzione tutoriale dovrebbero essere uno per classe, e cioè 137.462 nella scuola elementare e 26.904 nella prima classe della scuola media: 164.366 in tutto.
Se la prestazione sarà compensata con retribuzione accessoria, escludendo che utilizzi una quota oraria all’interno dell’orario obbligatorio (impraticabile per i professori della media), la spartizione di 5.725.000 euro mensili consentirebbe una quota pro capite di circa 35 euro lordi mensili per ogni tutor. Il compenso equivarrebbe a meno di 50 mila vecchie lire nette al mese.
Basteranno a compensare il carico di lavoro e le nuove responsabilità?
Sarà poi importante definire in contratto se il compenso diventerà una indennità connessa con la funzione oppure se servirà a retribuire prestazioni aggiuntive con il fondo di istituto. In quest’ultimo caso si aprirebbe una nuova questione, perché le attività aggiuntive compensate con il fondo di istituto non sono obbligatorie…
Tutor facoltativo?