Concorsi scuola, come ridurre le interruzioni esterne durante lo studio

Di Samuela Camelliti (Genio Net)

Oltre alle interruzioni “interne”, come il pensiero delle altre attività che dobbiamo svolgere oltre alla preparazione per il concorso, tutti noi siamo soggetti a una varietà di interferenze “esterne”, primo tra tutti il cellulare, ma anche le persone che hanno bisogno di noi per qualche motivo. Ci sono alcune strategie che possiamo applicare affinché il tempo che abbiamo faticosamente ritagliato per lo studio venga rispettato.

SE SIAMO DA SOLI MENTRE STUDIAMO

1. Creiamo un ambiente di studio dedicato:
– Può essere un ufficio, una scrivania o una stanza tranquilla. Assicuriamoci che sia lontano da distrazioni come la TV o altri membri della famiglia.
– Impostiamo regole chiare: comunichiamo ai membri della famiglia e agli altri colleghi che questa è una zona di studio e che non dovrebbero disturbarci mentre lavoriamo lì. Consideriamo l’uso di un cartello sulla porta o di una luce accesa, per indicare quando stiamo studiando.
– Minimizziamo le distrazioni tecnologiche: spegniamo o silenziamo i dispositivi elettronici non necessari. Disconnettiamoci dai social media e limitiamo l’accesso a siti web o app che potrebbero distrarci. Se possibile, teniamo il telefono in un’altra stanza.

2. Pianifichiamo sessioni di studio e pause:
– Stabiliamo orari di studio: pianifichiamo specifiche fasce orarie per lo studio, come la mattina presto o la sera tardi, quando le interruzioni sono meno probabili. Comunichiamo gli orari alla famiglia e ai colleghi, chiarendo che durante le sessioni non dovrebbero disturbarci.
– Utilizziamo la “Tecnica del Pomodoro”: ve ne ho parlato qui, ma la richiamo in breve. Essa consiste nello studiare in intervalli di 25 minuti seguiti da una pausa di 5. Dopo quattro intervalli, si prende una pausa più lunga (15-30 minuti). Tale metodo non solo aiuta a mantenere la concentrazione, ma offre anche opportunità regolari per rispondere a messaggi o questioni urgenti durante le pause.
– Flessibilità: Se una sessione di studio viene interrotta, anziché abbandonare completamente lo studio, consideriamo di inserirla in un’altra parte della giornata o di recuperarla più tardi.

3. Gestiamo le comunicazioni in modo efficace:
– Priorità delle comunicazioni: controlliamo e-mail e messaggi solo durante le pause programmate o in specifici momenti della giornata. Consideriamo l’uso della matrice di Eisenhower (lo trovate illustrato qui) per classificare quali comunicazioni sono urgenti e importanti rispetto a quelle che possono aspettare.
– Usiamo una risposta automatica: impostiamo un’autorisposta che informi i destinatari che siamo attualmente impegnati e risponderemo in un secondo momento.
– Utilizziamo la modalità “Non disturbare”. Possiamo anche personalizzare le impostazioni per consentire solo le chiamate o i messaggi urgenti da contatti specifici.

SE STUDIAMO IN UN AMBIENTE CONDIVISO CON ALTRI

1. Comunichiamo in modo aperto e risoluto:
– Spieghiamo la situazione: parliamo con i colleghi e illustriamo loro l’importanza della nostra preparazione per il concorso. Facciamo presente che abbiamo bisogno di concentrazione durante le sessioni di studio e chiediamo la loro collaborazione nel ridurre le interruzioni.
– Stabiliamo dei confini: definiamo chiaramente quando siamo liberi per discussioni o interazioni. Ad esempio, comunichiamo che siamo disponibili a parlare durante le pause o alla fine della giornata, ma non durante le sessioni di studio.

2. Usiamo segnali visivi:
– Segnali sulla scrivania: consideriamo di posizionare un cartello o un segnale sulla nostra scrivania, indicando che siamo occupati e non vogliamo essere disturbati. Può essere un messaggio semplice, come “Studio in corso, non disturbare”, possibilmente con una sfumatura di ironia. Non vogliamo offendere nessuno: solo svolgere un’attività che richiede la nostra massima concentrazione.
– Indicatori di tempo: se le nostre sessioni di studio seguono un orario fisso, rendiamolo noto ai nostri colleghi. Potremmo posizionare un orologio o un timer sulla scrivania per indicare quanto manca alla fine della sessione, così che i colleghi sappiano quando potranno interagire con noi.

3. Cuffie o Auricolari:
– Isolamento Acustico: indossiamo cuffie o auricolari per ascoltare musica o suoni ambientali che ci aiutino a concentrarci, e che possano anche agire come una barriera sonora contro le conversazioni o i rumori circostanti.
– Segnale di impegno: l’utilizzo di cuffie o auricolari può anche fungere da segnale non verbale che siamo occupati e concentrati, dissuadendo i colleghi dall’interromperci.

4. Spazi alternativi o tempi alternati: se possibile, cerchiamo di studiare in luoghi dove le interruzioni sono meno probabili, come una sala di lettura o un’aula vuota.

SE ABBIAMO FIGLI PICCOLI

Gestire il tempo e ridurre le interruzioni può essere una sfida significativa per chi di noi ha figli piccoli, penso soprattutto a quelli che frequentano la scuola primaria. Vediamo se almeno una di queste soluzioni si può applicare al nostro caso.

1. Coinvolgiamo il bambino:
– Attività condivise: prima di iniziare a studiare, pianifichiamo attività che il bambino possa svolgere autonomamente, come colorare, leggere libri, fare puzzle o fare giochi educativi. Coinvolgerlo in queste attività può aiutarlo a sentirsi impegnato e meno incline a interrompere.
– Spieghiamogli l’importanza dello studio: usiamo un linguaggio semplice per fargli capire che abbiamo bisogno di concentrarci per migliorare il nostro lavoro e che ciò farà bene a tutta la famiglia.

2. Stabiliamo orari di studio:
– Routine coerente: creiamo una routine che includa specifiche fasce orarie per lo studio, ad esempio la sera o il pomeriggio. Comunichiamo chiaramente al bambino quando è il nostro momento di studio, e siamo coerenti in modo che si abitui all’orario.
– “Time Blocking”: usiamo la tecnica del “Time Blocking” per pianificare sessioni di studio e di gioco. Ad esempio, possiamo alternare 1 ora di studio con 30 minuti di gioco con il bambino, creando un equilibrio tra il tempo dedicato allo studio e quello dedicato alla famiglia.

3. Chiediamo il supporto dei familiari o di esterni:
– Coinvolgiamo altri membri della famiglia: se possibile, chiedimo a un partner, un genitore o un familiare di prendersi cura del bambino durante le sessioni di studio. Così facendo, possiamo avere un momento di tranquillità per concentrarci.
– Babysitter: se il supporto familiare non è disponibile, consideriamo l’idea di una babysitter. Può essere una soluzione temporanea ma efficace, soprattutto nei momenti cruciali di studio.

4. Insegniamo l’indipendenza:
– Compiti autonomi: incoraggiamo il bambino a svolgere alcuni compiti autonomamente, come vestirsi, mangiare uno spuntino o intrattenersi con giochi sicuri. Ciò non solo riduce le interruzioni, ma sviluppa anche l’indipendenza e la responsabilità del bambino.
– Piano di ricompense: introduciamo un sistema di ricompense per incentivare il comportamento autonomo. Ad esempio, assegniamo punti o stelle per ogni periodo in cui il bambino si comporta in modo indipendente durante le nostre sessioni di studio, che possono poi essere scambiati con premi o attività speciali.

5. Rivalutiamo e adattiamoci:
– Monitoriamo l’efficacia: valutiamo periodicamente come le strategie funzionano e se sono necessarie modifiche. Ad esempio, se il bambino continua a interrompere, potrebbe essere necessario sperimentare diverse attività o strutture.
– Siamo flessibili: siamo disposti ad adattare la nostra routine di studio in base al comportamento e alle esigenze del bambino, trovando un equilibrio tra l’impegno professionale e quello familiare. Trovare soluzioni pratiche, efficaci ed equilibrate è una sfida impegnativa: alcuni spunti, tuttavia, anche se applicati meno regolarmente di quanto vorremmo, possono comunque darci buoni risultati, e soprattutto stabilire nuove abitudini più soddisfacenti sia per noi che per gli altri.

 

Chi è l’autore dell’articolo

Genio Net
Genio Net è una rete di imprese e coordina il lavoro delle società che diffondono il metodo Genio in 21 giorni nelle 36 sedi in Italia e 15 all’estero, che hanno scelto di adottare il metodo di apprendimento efficace “Genio in 21 Giorni”, grazie al quale sono erogati quasi 550 corsi all’anno.
La missione di tutto lo Staff è far rinnamorare le persone dello studio permettendogli di raggiungere i risultati cui aspirano nel campo dell’apprendimento e dell’acquisizione di nuove conoscenze, anche nel mondo del lavoro.
Il metodo “Genio in 21 Giorni” ha aiutato 42.000 studenti a risolvere questo tipo di problemi, ed è approdato con successo anche in Svizzera, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti.

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