UNESCO e EI sulle vaccinazioni: priorità per gli educatori
L’ultimo numero della rivista EI (Education International), periodico della omonima Federazione sindacale globale dei sindacati degli insegnanti, cui aderiscono 401 organizzazioni in 172 paesi, rilancia l’appello sottoscritto insieme all’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) lo scorso 14 dicembre, sessantesimo anniversario della Convenzione sul diritto universale all’istruzione. L’appello, rivolto a tutti i governi del mondo, è a considerare gli insegnanti e tutto il personale che opera nelle scuole come un priority group, una categoria alla quale riconoscere precedenza nei piani di vaccinazione anti Covid-19.
La rivista sottolinea che almeno 100 milioni di persone, tra insegnanti e personale non docente, sono state toccate dalla pandemia, e riporta le parole con le quali Audrey Azoulay, Direttrice generale dell’UNESCO dal 2017, e David Edwards, segretario generale della Federazione EI, hanno elogiato e ringraziato gli educatori per i loro “instancabili sforzi a sostegno dei loro studenti”. Quando le scuole hanno chiuso i battenti, sottolineano, gli insegnanti “hanno reinventato il modo in cui si insegna e si impara, e quando le scuole hanno riaperto sono tornati coraggiosamente nelle loro classi”.
Sottolineando gli impatti negativi della chiusura delle scuole, e riprendendo la posizione assunta dai sindacati nelle varie realtà nazionali, Edwards ha dichiarato che “le scuole sono insostituibili. Riaprire scuole e istituti di istruzione in modo sicuro e tenerli aperti il più a lungo possibile è un imperativo”. Considerando il ruolo essenziale delle scuole e lo sviluppo dei vaccini COVID-19, i leader di Education International e dell’UNESCO chiedono dunque “ai governi e alla comunità internazionale di considerare gli insegnanti e il personale scolastico come un gruppo prioritario nei piani di vaccinazione”.
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