Tra black-block e book-block

La dura contestazione subita dal segretario CISL Raffaele Bonanni alla vigilia del 14 dicembre manda un segnale preoccupante per quanto potrebbe accadere nel giorno in cui le Camere votano la fiducia/sfiducia al governo Berlusconi.

All’interno di una maggioranza di manifestanti non violenti, come è accaduto altre volte, un mix di pur piccole minoranze violente potrebbe rendere molto calda la giornata: in una città come Roma bastano 200-300 persone per bloccare la città e creare incidenti. E per il giorno 14 sono almeno 50.000 le presenze annunciate tra studenti, precari, centri sociali, immigrati, operai della Fiom e attivisti ‘anti-monnezza’ di Terzigno, come già riferito da Tuttoscuola in dettaglio.

Sfileranno anche studenti che indosseranno gigantografie dei titoli di libri famosi, i ‘book block’, sperabilmente non emuli dei black blocks, malgrado l’evidente assonanza delle sigle. Tutti vogliono dare la ‘sfiducia sociale’ al premier, ma in ciascuna delle componenti della manifestazione potrebbero operare elementi incontrollabili, che tutti insieme potrebbero formare una ‘massa critica’ del tutto minoritaria ma sufficiente per innescare incidenti.

Sarebbe un fatto estremamente positivo che gli organizzatori dei vari gruppi che confluiscono nella manifestazione dessero la dimostrazione di saper controllare e prevenire le violenze (si parla anche di punti di riunione decisi al momento, ovviamente non autorizzati): ne guadagnerebbero l’agibilità democratica del centro storico di Roma e la stessa credibilità dello schieramento politico-sociale di opposizione come alternativa all’attuale governo.