Titolo V: la scommessa del tavolo tecnico

Il 28 febbraio 2007 sarà avviato il Tavolo tecnico di confronto tra il Coordinamento degli assessori regionali all’istruzione e alla formazione e il ministro Fioroni per l’applicazione del Titolo V della Costituzione, secondo quanto previsto nel Master Plan, approvato il 14 dicembre scorso dalla Conferenza delle Regioni. L’annuncio è dell’assessore della Regione Lazio Silvia Costa, coordinatrice della IX Commissione della Conferenza delle Regioni, nel corso dei lavori di approfondimento della parte del decreto legge concernente le disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnica e professionale, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 2 febbraio 2007.
Gli assessori hanno rilevato che nel quadro del rispetto del principio di leale collaborazione nei rapporti tra Stato e Regioni, più volte richiamato dalla Corte Costituzionale, sarebbe stato apprezzato un preventivo coinvolgimento delle Regioni da parte del Governo.
La maggioranza degli assessori condivide l’impianto del decreto finalizzato a dare certezza alle possibili scelte degli studenti con il riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali e a promuovere in modo strutturato la diffusione della cultura scientifica e tecnica. Ma ha manifestato dubbi interpretativi di compatibilità con il nuovo assetto definito dal Titolo V della Costituzione rispetto alla non chiaramente definita competenza delle Regioni in tema di istruzione e formazione professionale.
La previsione di “poli” territoriali per i quali sono presenti percorsi degli istituti tecnici e professionali, percorsi per il conseguimento di qualifiche triennali, percorsi di alta formazione tecnica (evoluzione degli attuali IFTS) va nella costruzione di un sistema integrato nel quale la formazione professionale ha un ruolo ancillare.
Nel decreto non sono inoltre chiare le relazioni tra il sistema degli IFTS e dei poli formativi, in corso di attivazione o già attivati dalle Regioni, e tra gli istituendi istituti tecnici superiori e i “Poli tecnico professionali” di natura consortile.
E ora? Le regioni intendono interloquire con il governo, in sede di conferenza unificata, e con il parlamento sulla base di una proposta complessiva che sarà elaborata nel più breve tempo possibile.