Tempo pieno: l’Anci chiede garanzie

Sulla base delle proposte contenute nel nuovo testo delle Indicazioni nazionali sulla scuola primaria l’Anci pone al ministro Moratti una domanda di fondo: dov’è finito il tempo pieno?

Nelle Indicazioni si parla di un orario obbligatorio settimanale di 27 ore a cui si possono aggiungere, altre tre ore per un totale di 30 a cui va aggiunto il tempo per la mensa.

Ancora una volta si sottovaluta la questione del tempo pieno – afferma l’Anci – che ha valenza sia educativa che sociale, che per essere realizzato nel modello orario proposto, dovrebbe dedicare ben 10 ore settimanali al tempo mensa, mentre al massimo, con le ore previste, si possono ipotizzare prolungamenti orari per tre pomeriggi alla settimana“.

La questione del tempo pieno sta nuovamente sollevando dunque preoccupazioni, e l’Anci ricorda che sia il Ministro Moratti, che la Sottosegretaria Aprea, e il prof. Bertagna a suo tempo hanno ripetutamente e in sedi diverse, assicurato i Comuni e le famiglie che il tempo pieno sarebbe stato mantenuto. “L’Anci chiede che la questione sia chiarita una volta per tutte e che i documenti non si prestino ad equivoci in materia.”

Attualmente la domanda di tempo pieno continua ad essere in aumento, soprattutto nelle grandi città del Centro-Nord. Su quasi 2,5 milioni di alunni della scuola elementare, 600 mila (quasi un alunno ogni quattro) frequenta classi a tempo pieno dove l’orario settimanale è di 40 ore organizzato normalmente su cinque giorni di otto ore l’uno. Un modello, gradito alle famiglie, che ha una sua unità di orario dove il tempo mensa è compreso nel tempo complessivo di attività.

Intanto il Centro studi per la scuola pubblica (Cesp) e il “Coordinamento nazionale in difesa del tempo pieno e prolungato” hanno lanciato una raccolta di firme per un appello a “Far crescere il tempo pieno” (email: coordtempopieno@yahoo.it).