Sul maestro unico parla un maestro… unico: Mario Lodi

La scuola della Moratti sembra voler tornare al maestro unico o quasi, (vedi “TuttoscuolaNEWS” n. 24), con il superamento dei moduli di tre maestri su due classi che da più di dieci anni caratterizzano la scuola elementare. Che ne pensa Mario Lodi, il famoso maestro di Vho (chi non ricorda Cipì e Bandiera?), autore di esperienze significative sul piano pedagogico e didattico, cui tanti insegnanti continuano ad ispirarsi? “Sono andato in pensione prima dell’arrivo dei moduli – dice Lodi a “Tuttoscuola” – ho fatto solamente l’esperienza dell’insegnante unico, ma non ho mai inteso il mio compito di unico maestro della classe come “tuttologo”, cioè come insegnante che deve sapere e insegnare tutto. Il maestro deve essere organizzatore di cultura, più che trasmettitore di saperi”. E racconta: “portavo gli esperti a scuola, utilizzavo i docenti di base, il contadino, il medico, il pescatore, in modo da trarre le conoscenze e le competenze anche dall’ambiente”. Ma come realizzare quel modello?
Il maestro di Vho è drastico: “occorre riorganizzare la scuola e la mentalità degli insegnanti”.
Anche sul tempo pieno Lodi ha le idee chiare: “non è una questione di quantità di tempo scuola, ma di qualità degli interventi che vi si realizzano. Il tempo pieno deve essere costruito su misura dei bisogni del bambino per dargli tempi distesi di apprendimento, spazi per la relazione con gli altri, occasioni più ampie di esperienze formative.
Tutto ciò viene prima delle esigenze delle famiglie o delle rivendicazioni sindacali per dare occupazione ai maestri”.