Sui contributi scolastici Andis e Disal criticano il Miur

Le associazioni professionali dei dirigenti scolastici Andis e Disal criticano il ministro Gelmini che, a loro parere, avrebbe lanciato una “bordata contro i dirigenti scolastici, difendendo l’Unione Consumatori che li insulta accusandoli di ‘fare disinformazione invece che insegnamento’ e di ‘stabilire autonomamente i contributi delle famiglie alle scuole’”.

Dando ragione a simili disinformazioni e falsità (i contributi volontari sono deliberati dai Consigli di Istituto con i rappresentanti delle famiglie), il Ministro – affermano in una nota – accusa i dirigenti di ‘atti illegittimi’ e ritiene necessaria, anzi impone agli Uffici Scolastici Regionali una solenne chiamata alla vigilanza. Qualche dirigente scolastico, reo di aver comunicato alle famiglie le quote stabilite dai Consigli di Istituto (avendo presumibilmente le casse vuote), ha attivato una ‘prassi che risulta ancora di più ingiustificabile a fronte del reintegro dei fondi per le spese di funzionamento e anzi del loro aumento in questo anno scolastico, da 130 a 200 milioni di euro’. ‘Mi sembra inoltre opportuno – continua il Ministro – che le dirigenze scolastiche rendano conto ai genitori dell’utilizzo delle risorse, rendendo universale l’adozione del ‘bilancio sociale’, che non a caso è lo strumento attraverso il quale alcune tra le scuole meglio gestite si presentano al territorio’. Certamente il bilancio sociale universale – osservano Andis e Disal – risolverà i problemi delle scuole italiane, farà lievitare i docenti, gli impiegati e i collaboratori scolastici che mancano, riempirà le casse per rinnovare macchinari obsoleti da 20 anni, per pagare le visite fiscali, e farà sparire le crepe che ogni giorno aumentano senza nessuno che le vada a coprire. Signor Ministro, anche senza bilancio sociale universale il territorio – concludono – si rende conto di quanto i dirigenti scolastici di buona volontà, i docenti e gli impiegati fanno e di quanto tutti gli altri non fanno”.