Protesta sindacale Dsga e assistenti amministrativi dal 1 al 30 aprile

di Anna Maria De Luca

L’ANQUAP, Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche, prolunga dal 1° al 30 aprile le azioni di protesta sindacale per direttori SGA e assistenti amministrativi  già messe in campo dal 3 al 31 gennaio e dal 15 febbraio al 15 marzo.

Queste le azioni di protesta sindacale: “Sospensione di qualsiasi prestazione lavorativa eccedente l’orario d’obbligo: no al lavoro straordinario;  astensione da qualsiasi prestazione lavorativa non espressamente prevista come compito e/o disciplina delle mansioni da norme legislative, regolamentari e contrattuali. A titolo di mero esempio: non si partecipa alle riunioni del Consiglio di Istituto (il DSGA non è componente) e a quelle afferenti le relazioni sindacali di istituto (il DSGA non è soggetto di relazioni sindacali); si limita l’azione di collaborazione nella predisposizione del programma annuale alla sola parte economico-finanziario (determinazione dell’avanzo di amministrazione, indicazione dei finanziamenti in entrata e allocazione delle somme a destinazione vincolata); non si intrattengono relazioni dirette ed esclusive con i Revisori dei Conti in occasione delle visite periodiche (la responsabilità della gestione è solo parzialmente in capo ai DSGA; nessuna disponibilità allo svolgimento di attività progettuali collegate a PON/POR e ad attività gestionali per le quali il Ministero dell’Istruzione (ed eventuali altre amministrazioni pubbliche coinvolte) non abbiano fornito le indispensabili azioni di formazione, aggiornamento e addestramento (vedi Passweb); rifiuto di deleghe di funzioni dirigenziali, nomine a RUP e autorizzazione e all’uso della carta di credito, in assenza del riconoscimento di uno specifico compenso: non si fa ciò che compete ad altri se non viene remunerato; rifiuto di prestazioni connesse all’incarico aggiuntivo nella seconda scuola sottodimensionata, in assenza di pagamento dell’indennità mensile prescritta da legge e contrattazione collettiva: non si lavora gratis”.

Scrive l’Anquap: “In altre parole non si fa ciò che non compete. Purtroppo le ragioni poste a fondamento dell’iniziativa assunta con la precedente proclamazione non hanno trovato positivo riscontro, fatta eccezione per l’ inserimento del personale ATA nella proroga dei contratti Covid, la riduzione del vincolo per i Direttori SGA neo assunti (da 5 a 3 anni), il parziale intervento sulla condizione delle scuole sottodimensionate. Di contro la Legge di Bilancio 2022 ha stanziato, giustamente, risorse finanziarie per il personale docente e i Dirigenti scolastici. Nulla, invece, per i Direttori SGA e personale ATA. Inoltre, le trattative per il rinnovo contrattuale del Comparto Istruzione e Ricerca del triennio 2019/2021 non si sono ancora avviate per mancato inoltro all’ARAN dell’Atto di Indirizzo, mentre il 5 gennaio 2022 è stata sottoscritta l’ipotesi di CCNL dello stesso triennio relativa al Comparto della Funzioni Centrali e sono in corso le trattative dei Comparti Funzioni Locali e Sanità”.

Questi gli argomenti posti a fondamento delle azioni di protesta sindacale (che sono stati anche oggetto di un’interrogazione parlamentare presentata dall’On. Virginia Villani il 28 febbraio nella seduta n. 647 e rivolta ai Ministri della Pubblica Amministrazione e dell’Istruzione): l’esigenza di appositi finanziamenti per l’equiparazione del trattamento economico fondamentale dei direttori SGA ai direttori amministrativi di Accademie e Conservatori; l’indennità di direzione quota base e quota variabile, ferma da oltre 10 anni;  l’indennità mensile ai DSGA obbligati a lavorare in due scuole; la valorizzazione del personale ATA a partire dagli assistenti amministrativi; l’introduzione dell’organico dei coordinatori amministrativi per garantire il corretto funzionamento delle segreterie e possibilità di carriera del personale amministrativo; l’incremento dell’organico degli assistenti tecnici nel primo ciclo.

Anquap chiede la rivisitazione del sistema di classificazione e di tutti i profili professionali del personale ATA, con particolare riferimento a quelli del direttore SGA, degli assistenti amministrativi e tecnici: “Una rivisitazione resa inevitabile dai nuovi e più complessi compiti e dai maggiori carichi di lavoro derivanti dalla Legge sull’autonomia scolastica e dalla L. 107/2015. Nel rivisitare il sistema di classificazione e i profili professionali è necessario istituire la categoria dei quadri (o elevate professionalità).  La legge di bilancio prevede importanti misure su Pubblica Amministrazione e lavoro pubblico, con particolare riferimento alle risorse per il trattamento accessorio e gli ordinamenti professionali. Anquap chiede che “nell’atto di indirizzo del comparto Istruzione e Ricerca si inserisca la nuova area delle elevate professionalità (già presente in alcuni settori).Va fatto urgentemente poiché la Legge lo consente e lo richiede (DL 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni in Legge 113/2021). L’introduzione dell’area delle elevate professionalità nelle scuole riguarda i Direttori SGA: unica figura direttiva in posizione apicale; un’area che deve essere definita nel prossimo CCNL del triennio 2019/2021”.

Altre richieste: la revisione del sistema di governance delle scuole, riformando totalmente gli attuali Organi Collegiali che risalgono al 1974; la riscrittura del TU del 1994;  la revisione del reclutamento del personale ATA, prevedendo concorsi per titoli ed esami; l’indizione – urgente – di un nuovo concorso per DSGA, ricordando che sono vacanti e disponibili oltre 1.860 posti già nel corrente anno scolastico.

Le azioni sindacali, scrive Anquap, “potrebbero essere revocate in presenza di sostanziali fatti nuovi che diano positive risposte alle questioni poste”.

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