Stipendi insegnanti, Azzolina: ‘Non prometto sui 100 euro in più se non sono sicura di ciò che dico’

Nel Movimento 5 Stelle, lo si vede ogni giorno di più, coesistono e confliggono due anime, quella rivoluzionaria e antisistema delle origini, egemone fino alle elezioni del 4 marzo 2018, e quella ministeriale, che dopo quella data si è misurata con le responsabilità e i rischi del governare: il M5S lo ha fatto con partner diversi, dando vita a due esecutivi di colore diverso, il giallo-verde del governo a due con la Lega e il giallo-rosso dell’attuale governo a quattro con il PD, Leu e Italia viva di Matteo Renzi.

In entrambi i casi il M5S ha dovuto mediare, ammainare qualche sua bandiera (come quella della lotta alla TAV), ma con la Lega il rapporto era meno complicato perché – ‘contratto’ alla mano – ciascuno dei due partner puntava sui propri cavalli di battaglia politici e propagandistici, il reddito di cittadinanza da una parte e la lotta all’immigrazione clandestina dall’altra, e un certo euroscetticismo in comune, come comune era lo scarsissimo interesse per la politica scolastica. 

Con il governo giallo-rosso (Conte 2) il M5S ha potuto liberarsi della Lega, lo scomodo partner-concorrente in fortissima ascesa nei sondaggi (e nelle elezioni europee), ma ha dovuto fare i conti ancora di più con i problemi del governo e dei vincoli di bilancio. Così, pur avendo conquistato alcuni ministeri chiave, tra i quali quello dell’istruzione con Lorenzo Fioramonti, non ha potuto dar seguito finora che a una minima parte delle promesse. Anzi, nel caso dell’istruzione, non è stato assicurato neanche il minimo vitale, tanto che Fioramonti si è dimesso uscendo addirittura dal Movimento che non lo aveva voluto seguire nella sua battaglia ambientalista-ecologista, che era anche una proposta di ripensamento strategico dell’identità dei 5 Stelle.

Assai più realista e ‘governista’ appare Lucia Azzolina, che gli è succeduta alla guida del MPI, il ministero solo scolastico rinato dalle ceneri del Miur dopo lo scorporo da quest’ultimo del comparto università e ricerca. Governista e battagliera, tanto da polemizzare con i sindacati in un’intervista al ‘Corriere della Sera’: “Mi ritrovo – ha attaccato Azzolina – che durante un incontro ancora in corso le agenzie battono la rottura tra me e i sindacati…”. E ai sindacati, compreso quell’Anief al quale aveva collaborato al tempo del M5S di lotta, l’Azzolina di governo dice con chiarezza che “Non prometto sui 100 euro in più se non sono sicura di ciò che dico”.