Si annuncia un avvio critico del prossimo anno scolastico

Tuttoscuola l’aveva messo in conto quasi due mesi fa, ma ora è ormai certo: l’avvio del prossimo anno scolastico sarà quasi un calvario per le scuole italiane, a causa del ritardo di approvazione definitiva della legge sulla Buona Scuola. Ritardo inevitabile anche se si decidesse in extremis di spacchettare il piano di assunzioni, nonostante le dichiarazioni del sottosegretario Faraone, che assicura: “abbiamo calcolato tutto, ce la faremo”.

I 101 mila docenti che saranno assunti, con ogni probabilità arriveranno verso Natale e potrebbero avere la nomina con decorrenza giuridica dal 1° settembre 2015 ed effettiva dal momento della presa di servizio.

Sui posti vacanti e disponibili dovranno essere nominati supplenti fino all’arrivo dell’avente titolo (cioè i 101 mila), interrompendo in modo generalizzato la continuità didattica.

A dir la verità tutto questo già avviene ogni anno, ma questa volta potrebbe riguardare la totalità dei territori. E potrebbe esserci di peggio.

Nelle grandi città metropolitane, dove le procedure di nomine hanno ormai cronicamente tempi lunghi, i supplenti nominati al 1° settembre sono spesso quelli delle graduatorie di istituto, in attesa dei supplenti nominati dagli ex-provveditorati agli studi (USP) dalle graduatorie provinciali. 

In questi casi vi potrebbero essere in successione più nomine di supplenti fino all’arrivo dell’avente titolo: prima i supplenti nominati dal dirigente scolastico, poi quelli nominati dall’USP e poi i nuovi immessi in ruolo. In barba alla continuità didattica.

Potrebbe quindi essere un avvio d’anno scolastico connotato da criticità di assestamento, a cui dovrà aggiungersi l’impegnativa elaborazione del piano triennale per l’utilizzo efficace dell’organico aggiuntivo funzionale.