Sentenza della Corte Costituzionale. L’esultanza delle opposizioni

Dopo le dichiarazioni del responsabile Economia del Pd, Pier Luigi Bersani, sono diversi i commenti di esponenti del Partito Democratico alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime alcune norme del decreto con il quale venivano accorpate le scuole più piccole.

Noi lo avevamo detto da tempo . Il governo non ci ha neanche risposto. Ora la Consulta ci dà ragione” esulta la senatrice del Pd Mariapia Garavaglia, che continua: “La sentenza della Corte Costituzionale fa finalmente giustizia. Il governo Berlusconi aveva varato un provvedimento anticostituzionale e, con buona pace del ministro Gelmini, che parla sempre di autonomia, palesemente centralistico“.

La destra – ha concluso l’ex ministro dell’Istruzione del governo ombra del Pd – pensa che si possa cambiare lo stato stravolgendo le leggi. Il Pd crede che tutto vada fatto nel rispetto delle norme. Questa è pedagogia civile, visto che il ministro vuole, giustamente, che si insegni nelle scuole l’educazione civica“.

Sulla stessa linea le dichiarazioni di Pina Picierno, deputata del Pd, che ha affermato: “Secondo la Corte Costituzionale la riforma prevarica in parte anche le competenze delle Regioni. Con la pronuncia di ieri, la Corte Costituzionale ha infatti ristabilito ciò che tanti amministratori, anche di diverso orientamento politico, avevano fatto notare da diversi mesi: la necessità di rispettare l’autonomia decisionale degli enti locali nel razionalizzare le rete scolastica. Quella del ministro, quindi non è solo una riforma che si riduce di fatto a un brutale ridimensionamento dettato da ragioni ‘contabili’ senza curarsi di quelle educative“.

Anche dall’Italia dei Valori, con il senatore Fabio Giambrone, si esprime soddisfazione per la sentenza: “E’ un successo per Regioni e Comuni, ma prima di tutto una vittoria per le famiglie e per i loro bambini“. Il parlamentare dell’opposizione, membro della commissione ha spiegato che “tutte le preoccupazione dell’Italia dei Valori sono state confermate dalla sonora bocciatura della Consulta. Ora il Governo non potrà che fare retromarcia in merito alle assurde decisioni prese sulla scuola pubblica e dovrà avviare un tavolo di concertazione con enti locali e organizzazioni di categoria per superare questa brutta pagina dell’ istruzione italiana“.