Secondo ciclo/1. Regioni: la Moratti ritiri il decreto

Prima il ritiro, poi il dialogo“. E’ la netta presa di posizione degli assessori regionali all’istruzione e formazione in un documento consegnato il 7 luglio al ministro Moratti.
Le regioni – si legge nel documento – ritengono che la riapertura di un dialogo costruttivo sia comunque condizionata dal ritiro dello schema di decreto per riprendere l’auspicato confronto finalizzato alla sua integrale rivisitazione“. A parere degli assessori regionali “la ripresa di un confronto corretto è l’unica possibilità per il raggiungimento di un’intesa forte su una materia di così grande rilievo sociale“.
Gli assessori lamentano di non essere stati consultati prima dell’approvazione dello schema di decreto, che interviene su materie a loro avviso rientranti nelle competenze specifiche delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome: lo schema di decreto “non tiene conto del trasferimento di competenze previsto dal decreto legislativo 112 del 1998 e del riformato Titolo V della Costituzione“, che riconosce alle regioni la potestà di esercitare le competenze legislative e regolamentari in materia di istruzione e formazione dell’intero sistema educativo.
Se la Moratti non ritirerà il decreto, insomma, non solo il dialogo non inizierà, ma le Regioni (quasi tutte, a questo punto, dopo l’esito delle recenti elezioni regionali) attiveranno un forte contenzioso di fronte alla Corte Costituzionale.