Scuola&Futuro: 10 ‘scene’ del cambiamento dal Politecnico di Milano

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Paolo Paolini, docente del Politecnico di Milano, ha pubblicato su agendadigitale.eu., sito che si occupa spesso di scuola, un articolo nel quale indica in modo sintetico ma chiaro e argomentato i dieci punti che dovrebbero caratterizzare quello che chiama “un cambiamento coraggioso”. Li passiamo rapidamente in rassegna perché coincidono in buona parte con indicazioni offerte anche dalla nostra rivista e in qualche caso anche con pratiche innovative in sperimentazione in alcune scuole alle quali intendiamo dare visibilità, come spiegato nella precedente notizia. Molte delle “scene” di Paolini appaiono peraltro in sintonia con indirizzi che emergono nel dibattito internazionale sul futuro dei sistemi educativi.

  • Scuole secondarie superiori tutte di 4 anni.
  • Tecnologie non come innovazioni ma come parte integrante della vita scolastica.
  • Insegnanti in aula per 21-24 ore alla settimana e pagati di più.
  • Carriera scolastica flessibile, cioè materie insegnate a vari livelli (per es. base, avanzato, eccellente): gli studenti seguono ciascuna materia al livello più adatto, e nel corso dell’anno possono cambiare.
  • Autonomia e flessibilità curricolare (e organizzativa): il curriculum di ciascuna scuola dovrebbe adattarsi al tipo di allievi, al contesto socio-economico, alla cultura e ai bisogni del territorio. Orari e regole devono tener conto del contesto in cui si opera.
  • La didattica delle ‘competenze’ accompagna la didattica dei contenuti: i contenuti che la scuola veicola restano importanti, ma altrettanto se non più importante è il modo di apprendere, il modo di lavorare, il modo di rapportarsi con gli altri e soprattutto la capacità di evolvere e di cambiare.
  • Arruolamento degli insegnanti flessibile e decentralizzato: gli istituti scelgono e arruolano (non assumono) gli insegnanti di cui hanno bisogno. Gli insegnanti scelgono dove andare ad insegnare.
  • Finanziamento e sostegno operativo per la scuola plurimo e flessibile: maggiore coinvolgimento di tutte le componenti della società a favore della scuola.
  • Aiutare i “cittadini” del terzo millennio: la scuola deve riprendere il suo ruolo educativo, abituando i futuri cittadini ad un comportamento etico e responsabile. 
  • La società ha un ruolo decisivo sulle scelte strategiche per la scuola: tutti gli attori (non profit e profit) della società possono e devono impegnarsi per una scuola migliore.