Sciopero della scuola, Brunetta versa benzina sul fuoco: ‘I prof sono ben pagati’
Prime dichiarazioni dal mondo sindacale subito dopo l’annuncio dello sciopero generale unitario della scuola indetto da Cgil Cisl Uil, Snals, Gilda per il 30 ottobre.
Per il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenuto a un’assemblea dei quadri e dirigenti sindacali della Filcams, lo sciopero “è anche la conseguenza di una finanziaria sbagliata oltre che di un pacchetto-scuola messo a punto dal ministro Maria Stella Gelmini, che non va bene“.
Fioccano pure le dichiarazioni in risposta alle affermazioni di ieri di Renato Brunetta, ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, che ieri ha detto che gli insegnanti guadagnano troppo: “I nostri insegnanti lavorano poco, quasi mai sono aggiornati e in maggioranza non sono neppure entrati per concorso, ma grazie a sanatorie. E poi 1.300 euro sono comunque due milioni e mezzo di vecchie lire, oggi l´insegnamento è part-time e come tale è ben pagato“.
Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas della scuola, risponde per le rime: “Senti chi parla, Brunetta da docente universitario prende quattro volte lo stipendio di un insegnante di scuola e ha un orario molto più ridotto. Parla delle ore di insegnamento ma si scorda quelle che il docente impegna per preparare le lezioni, aggiornarsi e valutare gli studenti. La sua uscita bizzarra contribuirà al successo del nostro sciopero e della manifestazione del 17 ottobre a Roma“.
Fa eco a Bernocchi, Francesco Scrima, segretario Generale della CISL Scuola, che risponde a Brunetta e ribadisce le ragioni dello sciopero: “A fronte delle dichiarazioni gratuite, mortificanti e offensive del Ministro Brunetta, che ritiene eccessivo lo stipendio degli insegnanti, quello che rammarica è il silenzio del Ministro della pubblica istruzione che ancora una volta omette colpevolmente di difendere i suoi docenti dimostrando sempre più che la nostra scuola è orfana.
Questa ulteriore e intollerabile esternazione non fa che rafforzare le ragioni e le motivazioni dello sciopero generale della scuola che, in data odierna, abbiamo proclamato unitariamente per il prossimo 30 ottobre“.
Giorgio Rembado, presidente dell’ANP, chiarisce la posizione dei dirigenti associati: “Lavorano poco i docenti che lavorano male. Chi prepara le lezioni, si aggiorna e corregge i compiti facendolo con coscienza fa un lavoro a tempo pieno. Bisogna rivedere le modalità di reclutamento, legando l´assunzione a criteri meritocratici ed eliminando le graduatorie che prevedono che si faccia carriera per anzianità e non per le abilità conseguite“.
Anche il mondo della politica leva le proprie grida di sdegno per le parole di Brunetta: Maria Pia Garavaglia, ministro ombra dell´Istruzione del Pd, invita Brunetta “ad avere maggior rispetto per chi lavora nel mondo della scuola. Il governo la finisca con questa opera diffamatoria e metta a disposizione i fondi, invece di tagliarli“. Per la responsabile Scuola del Pd, Maria Coscia “le parole usate dal ministro Brunetta nei confronti degli insegnanti sono offensive ed indegne. Per il ministro, 1300 euro al mese, quando va bene, sembrano tanti. Brunetta, otre alla mancanza di rispetto e di senso della misura, provasse lui a vivere con queste cifre, dimostra di non capire cosa sia e a che cosa serva il mestiere dell’insegnante“.
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