Scheda di valutazione: no al modello unico nazionale

Nei giorni scorsi la Cgil-scuola aveva sollecitato il ministro Fioroni ad emanare disposizioni per la scheda di valutazione degli alunni, chiedendo il ritorno al modello unico ministeriale.

Una richiesta di difficile accoglimento, visto che il modello unico ministeriale è stato abrogato per rispetto dell’autonomia.

E il ministro, proprio in ossequio all’autonomia scolastica, ha ignorato la richiesta sindacale e ha confermato quanto aveva già anticipato nella nota di indirizzo per l’anno ponte 2006-2007.

Le scuole potranno infatti procedere liberamente nell’adottare il modello che ritengono più opportuno, predisponendo “sobrie schede” di valutazione.

Nella nota emanata il 10 novembre c’è però una piccola novità che potrebbe mandare in crisi le scuole.

Mentre infatti nella nota del Capo di Gabinetto del 31 agosto si suggeriva di non considerare l’esempio di scheda di morattiana memoria e di preferire, piuttosto, il modello legato al precedente ordinamento (quindi senza valutazione del comportamento e degli insegnamenti opzionali), nella nota prot. 10434 del 10 novembre si chiede di garantire la valutazione degli “insegnamenti o attività facoltativo-opzionali, e del comportamento degli alunni.”