Ritorno a scuola del 7 gennaio, siglata intesa con Regioni, Province e Comuni: si torna al 50%

Il prossimo 7 gennaio è previsto il rientro in classe di tutti gli studenti italiani, compresi quelli delle scuole superiori che torneranno in presenza. Ma come? La Conferenza Unificata è convocata, in seduta straordinaria lo scorso 23 dicembre 2020, in collegamento con modalità di videoconferenza sul Documento di “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021”. E’ quanto si legge sul sito del governo. Il Governo, le Regioni e le Province autonome, le Province, le Città metropolitane e i Comuni hanno siglato poi, in Conferenza Unificata, l’intesa per la riapertura delle scuole a gennaio. Linee guida che consentiranno la prosecuzione in sicurezza dell’anno scolastico e il rientro in aula delle studentesse e degli studenti delle secondarie di secondo grado che erano in didattica a distanza. Il documento impegna, fra l’altro, le parti a far sì che d’ora in poi “l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale”. 

Il rientro per le scuole di secondo grado avverrà partendo con il 50% di studenti in presenza per arrivare al 75%. Su questo punto sarà predisposta un’Ordinanza del Ministero della Salute. 

“Sono molto felice per l’intesa siglata con Regioni, Province, Comuni – ha dichiarato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina -. Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte. Si tratta di un accordo che prevede novità importanti tra cui una misura che chiedevo da tempo: il rafforzamento del sistema di tracciamento per le scuole”.
 
Con riferimento alla materia dei trasporti, l’accordo prevede che le istituzioni competenti riprogrammino, sulla base dei documenti operativi predisposti dai tavoli gestiti dai Prefetti, i servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico. Sulla base delle indicazioni contenute nei documenti prefettizi, si valuterà anche di incentivare lo smart working per il settore pubblico e privato e la flessibilità degli orari delle attività commerciali per scaglionare anche gli ingressi di altri settori oltre che di quello scolastico. 

 

Le Regioni e le Province autonome elaboreranno poi un Piano operativo per garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei Protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca. Ci sarà una vera e propria corsia preferenziale per la scuola che riguarderà anche l’immediata somministrazione di tamponi rapidi ai contatti stretti della persona contagiata. Il Governo si impegna a individuare ulteriori fondi per il riconoscimento del salario accessorio al personale ATA per garantire, anche a seguito del maggiore scaglionamento degli orari di ingresso, il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane, dove necessario. Saranno previste ulteriori risorse da destinare ai servizi di trasporto pubblico aggiuntivi.

A Roma e in generale in tutto il Lazio il piano del ritorno a scuola sembra prevedere l’ingresso scaglionato degli studenti con una prima entrata alle ore 8 e una seconda alle 10 per evitare l’affollamento dei mezzi pubblici. Anche l’uscita avverrebbe in due momenti,  alle 13.30 per il primo turno e alle 15.30 per il secondo. A stabilirlo è stato il tavolo di lavoro della Prefettura di Roma dello scorso 22 dicembre per la ripresa della didattica in presenza in sicurezza. A breve si attende che venga emanato il provvedimento a firma del prefetto Matteo Piantedosi, fermo restando il fatto che la ripresa non venga posticipata da un eventuale risalita dei contagi. Presenti al vertice in Prefettura anche Atac e Cotral, ai quali sono stati chiesti maggiori controlli per il rispetto delle norme anti Covid per quanto riguarda i mezzi di trasporto, specialmente a capolinea e fermate degli autobus e nodi nevralgici di scambio delle metropolitane di Roma. In corso anche una valutazione su possibili potenziamenti delle tratte negli orari di punta, per facilitare gli spostamenti di studenti e pendolari, che quotidianamente utilizzano non solo autobus e metropolitane, ma anche le linee del trasporto ferroviario regionale per raggiungere la Capitale. E se qualcuno non riuscisse a salire sui trasporti, sarebbero messi a disposizione “mezzi caldi”.

Previsti ingressi scaglionati anche a Milano dove si potrebbe prevedere appunto una differenziazione degli orari di entrata e di uscita nelle scuole superiori e un possibile ingresso pomeridiano alle ore 14, oltre ovviamente l’implementazione dei servizi del trasporto pubblico locale. 

Salerno il piano prevedrebbe invece la suddivisione del territorio in macro aree sulla base del numero di studenti per zona geografica: per ciascuna area sarebberp stati individuati i tragitti percorsi dai mezzi di trasporto e riorganizzate le corse per garantire una nuova gestione del traffico in sicurezza.

Implementazione dei trasporti pubblici anche a Genova dove sempre che la Prefettura abbia previsto più autobus e maggiori controlli anti assembramento. Anche qui ingressi scaglionati a scuola, con due fasce differenziate per l’entrata in classe e controlli mirati nei pressi delle fermate dove è prevista una maggiore concentrazione di studenti. Anche La Spezia aumentrebbe le corse.

Mezzi pubblici potenziati anche ad Enna dove verrebbero raddoppiate le corse per le tratte più brevi e sarà garantita flessibilità dell’orario di ingresso, con possibilità di entrare a scuola a partire dalle 7.30.