Riprende il dialogo tra sindacati e ministro Moratti?

Dopo un lungo periodo di gelo, se non di aperta contrapposizione, sembrano ora riprendere i contatti tra i sindacati CGIL, CISL e UIL della scuola, e il ministro Moratti. Il terreno scelto dai confederali per riavviare il dialogo è quello più strettamente legato agli accordi del 1996 e del 1998 – il rapporto tra formazione e lavoro – alla luce del nuovo titolo V della Costituzione, che ridefinisce le competenze dello Stato e delle Regioni in materia di istruzione e di “istruzione e formazione professionale”, come recita l’art. 117 (peraltro con una singolare allitterazione).
Al di là delle critiche mosse al disegno di legge delega Moratti, è sul capitolo dell’integrazione tra i sistemi che i dirigenti sindacali ritengono di essere legittimati a chiedere ai ministri Moratti e Maroni e alle Regioni il rispetto e l’implementazione degli accordi a suo tempo intervenuti col precedente governo. Tali accordi riguardavano l’educazione degli adulti, la formazione superiore integrata (IFTS) e l’obbligo formativo (compreso l’apprendistato), cui va ora aggiunto il completo riassetto dell’istruzione e formazione professionale derivante dall’attuazione sempre del nuovo art. 117 della Costituzione, che assegna la competenza legislativa esclusiva in materia alle Regioni, vincolate però al rispetto di standard nazionali per ora inesistenti.
Sull’educazione degli adulti (EDA) i sindacati confederali e le rispettive federazioni di categoria hanno inviato una dettagliata lettera al sottosegretario Siliquini, il cui testo è reperibile nei siti dei sindacati scuola.