Prove Invalsi: dubbi sulla chiamata allo sciopero della scuola dell’infanzia

Cobas e sindacati di base hanno proclamato sciopero per l’intera giornata e per le classi in cui si svolgeranno nei prossimi giorni le rilevazioni degli apprendimenti predisposte dall’Invalsi. I giorni di astensione sono il 9 maggio (per la scuola primaria), il 10 maggio (per la secondaria di I grado) e il 16 maggio (per la secondaria di II grado).

Se l’anno scorso l’astensione dalla compilazione dei questionari Invalsi da parte dei docenti coinvolti si fondava sulla non certezza che la prestazione fosse obbligatoria, quest’anno i sindacati contrari alla somministrazione delle prove hanno dovuto fare i conti con la recente norma introdotta dalla legge sulle semplificazioni (n. 35/2012) che, sciogliendo i dubbi interpretativi in merito, ha disposto che “Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176.

La prestazione degli insegnanti, rientrando nell’attività ordinaria di istituto, è, quindi, dovuta.

I Cobas hanno precisato che per il giorno 9 maggio, quando nella scuola primaria si svolgeranno le prove Invalsi nelle seconde e nelle quinte classi, sono invitati ad aderire allo sciopero anche i docenti di scuola dell’infanzia.

La scuola dell’infanzia non è interessata alle prove Invalsi ed è improbabile che in futuro ne venga coinvolta. Suscita, quindi, perplessità questa decisione sindacale che, in caso di adesione del personale docente della scuola dell’infanzia, può determinare un disservizio nelle scuole senza che vi sia una comprensibile ragione per interrompere l’attività. Senza contare, in tempi di crisi, la ritenuta sullo stipendio per la giornata di sciopero.