Prof molestatori, Fedeli usa mano pesante: ‘Licenziarli sempre’. Gissi (Cisl Scuola): ‘Nessuna tolleranza’

«Chi viene giudicato colpevole dopo il procedimento disciplinare, sarà comunque licenziato». Queste le dichiarazione rilasciate dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in un’intervista al Corriere.it in merito ai fatti di cronaca che negli ultimi giorni hanno fatto parlare tv, giornali e web. Parliamo in particolare dell’insegnante del Liceo Massimo di Roma accusato di abusare sessualmente di una studentessa minorenne. «Ragazze denunciate sempre», conclude la Ministra. Evidentemente d’accordo con la Ministra è Maddalena Gissi, segretaria Cisl Scuola: «Nessuna tolleranza per atti incompatibili con la funzione docente».

Non verranno più messi a disposizione della preside, a lavorare in biblioteca o in segreteria, dunque. La ministra Fedeli usa la mano pesante nei confronti di tutti gli “insegnanti molestatori”. E parla di una norma, in particolare, che istituisce l’aggravante per tutti i casi che si svolgono a scuola e che, secondo quanto affermato da Fedeli, dovrà essere inserita nel nuovo contratto degli insegnanti che si sta chiudendo proprio in questi giorni. Eccola: «Il docente accusato di comportamenti o molestie a carattere sessuale nei confronti di alunne o alunni, studentesse o studenti minorenni, viene sospeso dall’insegnamento e sottoposto a iter disciplinare, al termine del quale, se giudicato colpevole, scatta il licenziamento».

«Un docente che ha molestato un suo alunno non può rimanere al proprio posto», commenta la Ministra al Corriere.it.  «Io dico brave alle ragazze che denunciano – continua Fedeli -, che hanno il coraggio di dirlo ai genitori e ai professori. Ma queste ragazze devono trovare ascolto, sostegno e risposte proprio dentro le istituzioni».

In linea con la posizione della Ministra è anche Maddalena Gissi: «Centinaia di migliaia di insegnanti ogni giorno svolgono con competenza, serietà, generosità e passione il proprio lavoro: sono loro per primi a non tollerare comportamenti del tutto incompatibili con la funzione di chi ha il compito di istruire ed educare le giovani generazioni. Per atti che comunque rappresentano rare eccezioni (e questo andrebbe sempre sottolineato da chi vuol fare corretta informazione) non ci può essere tolleranza né indulgenza. Resta il diritto, anche per chi è accusato di azioni così gravi, di procedure che garantiscano un giudizio basato sempre su verifiche e riscontri sicuri: non sono mancati purtroppo casi di linciaggio mediatico rivelatisi poi privi di alcun fondamento. Anche di questa eventualità va tenuto conto. Affrontare il tema delle sanzioni disciplinari nel contratto – aggiunge Gissi –  significa per noi definire un quadro di garanzie per tutti: in primo luogo per le alunne e gli alunni, che vanno difesi dal rischio di essere vittime di comportamenti lesivi, sotto ogni profilo, della loro dignità».