Prof ballerini? Per la Cisl Scuola è ”una credenza da sfatare”

Solo 9 su 100 trasferiti nel 2009. La percentuale cambia per il personale precario

La scuola una giostra di insegnanti che vanno e vengono? Una credenza da sfatare. Almeno a guardare i dati elaborati dal sistema che gestisce per il ministero la mobilità del personale.

Con il primo settembre 2009 si sono trasferiti, all’interno delle diverse province, 65.129 docenti, su un totale di circa 700.000, poco più del 9%.

Di questi docenti di ruolo, però – fa notare la Cisl scuola che ha analizzato i dati – non tutti si sono trasferiti per propria scelta: 20.649, infatti, sono stati trasferiti d’ufficio, o comunque perché perdenti posto. Se si considera, inoltre, che 25.000 erano i docenti assunti nell’anno scolastico precedente, il cui “trasferimento” in realtà è un atto dovuto e inevitabile, consistente nell’acquisizione della sede definitiva, si vede che in realtà è davvero esigua la quota di personale che volontariamente cambia sede (poco più di 19.000, cui vanno aggiunti i 5.454 che si sono trasferiti in una diversa provincia).

Le cose cambiano se si considera il numero di posti coperto da personale precario, che – osserva il sindacato – è instabile per definizione: parliamo di una cifra non trascurabile, stimata in 130.000 unità. “Docenti assunti ogni anno, licenziati e quindi riassunti: una condizione subita, certo non desiderata né tanto meno scelta, che nega alla radice ogni garanzia di continuità. Siamo pronti a confrontarci e a ragionare, nelle opportune sedi negoziali, sulla costruzione di regole che favoriscano la stabilità del personale: ma i dati dimostrano in modo inequivocabile che senza la stabilizzazione del lavoro e la stabilità degli organici – conclude la Cisl – il problema non potrà trovare adeguata soluzione. Una cosa comunque è chiara: non è l’eccesso di tutele sindacali a creare fenomeni che sono invece generati da una politica scolastica condotta all’insegna dei tagli di organico e da un ricorso abnorme al lavoro precario“.