Primo decreto attuativo della riforma/1: enti locali indispettiti

Novità nei giorni scorsi sul fronte del primo decreto attuativo della legge 53/03. Lunedì 3 il testo è finalmente arrivato alle commissioni parlamentari competenti, mentre il Miur ha pubblicato su www.istruzione.it un commento (una sorta di interpretazione autentica?) al testo del decreto. Che decreto ancora non è, non avendo ancora concluso il suo iter.
Ma procediamo con ordine.
Approvato in prima lettura il 12 settembre, il primo provvedimento attuativo della riforma Moratti è stato trasmesso con notevole ritardo alla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città e alle Commissioni parlamentari, per l’espressione dei pareri previsti dalla legge.
Alla Conferenza Unificata è arrivato il 20 ottobre e una prima riunione tecnica per l’avvio dell’esame, già fissata per il 10 novembre, è stata rinviata al giorno 20. Sono circolate voci della richiesta di ulteriori chiarimenti e dettagli sulla copertura finanziaria (ministero dell’Economia?) e anche di malumori degli enti territoriali sui tempi, le modalità di trasmissione e la completezza degli atti inviati (ancora l’Anci in prima fila?).
Certo è che l’uscita della versione “commentata” sul sito del Miur, che inserisce tranquillizzanti interpretazioni dentro a riquadri grigi in relazione al tempo mensa, al tempo pieno, etc., potrà forse aver avuto un effetto positivo sulle scuole (da sempre inclini a dare alle interpretazioni il valore stesso della legge) ma ha invece indispettito gli enti locali che (più smaliziati nella lettura dell’articolato) vi hanno visto – a quanto risulta – un’azione propagandistica di cattivo gusto, ma
nessuna concessione alla loro più volte ribadita richiesta di chiarezza normativa.