L’identità italiana: dimenticata o nostalgica del passato?

È presto per sapere quale linea intenderà seguire la Commissione incaricata della revisione delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida, ma una certa idea di quel che potrebbe contenere, almeno per le scuole del primo ciclo, ce la può fornire una recentissima pubblicazione, “Insegnare l’Italia. Una proposta per la scuola dell’obbligo”, scritta, insieme a Ernesto Galli della Loggia, da Loredana Perla, coordinatrice della Commissione. 

Sul sito dell’UCIIM ne viene riporta una illuminante recensione in cui si evidenzia, tra l’altro, la proposta di revisione delle Indicazioni per il curricolo di storia e geografia nell’ambito dell’autonomia didattica vigente, intorno alla quale aggregare le altre discipline scolastiche.

L’asse attorno a cui ruota la loro proposta è quello della “identità italiana” riguardata secondo una nuova visione scevra da pregiudizi politici e culturali.

Per i due autori l’identità – sottolinea la recensione – “è il richiamo alla coerenza dei contenuti all’adesione al mondo di vita dei bambini e degli adolescenti, alla loro stessa psicologia perché l’apprendimento è più efficace se si parte dal contesto più vicino alle loro esperienze di vita. Ci sono molti modi per conseguire questo obiettivo: studiare la toponomastica locale con i personaggi illustri che hanno dato onore al proprio paese per passare a quelli nazionali che hanno segnato significativamente i grandi periodi della nostra storia; studiare le edicole votive sotto gli archi dei nostri centri storici; comprendere certi culti mariani o di santi presenti nei nostri paesi.

Sono solo tre esempi di come sia possibile promuovere percorsi didattici significativi partendo da contesti prossimi alla vita quotidiana dei bambini”.

“Il testo si rivolge in particolare agli insegnanti della primaria – scrive l’Uciim – ma anche della scuola dell’infanzia da dove è opportuno partire, attraverso i Campi di esperienza, per la conoscenza delle prime regole civili e sociali facendo esperienza del rispetto verso l’altro, dell’ascolto, del confronto.

Si palesa chiaramente l’intento dichiarato degli autori che è quello di offrire una riflessione pedagogica pacata e puntuale sullo scopo prioritario della scuola del terzo millennio, fondata sulla identità italiana che scaturisce dalle radici storiche e geografiche rappresentate dai beni culturali, paesaggistici, artistici”.

È più che probabile, dunque, che quel principio di identità, caro ai due autori, venga riversato dalla prof.ssa Perla, coordinatrice della Commissione, nelle nuove Indicazioni nazionali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA