Pittoni: la contrattazione sindacale definirà le modalità per il ripristino della titolarità di istituto

Sul suo disegno di legge per l’abrogazione della chiamata diretta il sen. Mario Pittoni, presidente della Commissione Istruzione del Senato e responsabile scuola per la Lega, sta ricevendo il sostanziale apprezzamento dei sindacati rappresentativi.

Ultimo in ordine di tempo l’intervento della segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, che, pur apprezzando nella sostanza il ddl, ha espresso alcune proposte e suggerito integrazioni.

Alla Gissi, in modo informale, ha replicato Pittoni che ha colto l’occasione per puntualizzare la sua proposta.

Ha confermato innanzitutto che il ddl sull’abolizione della chiamata diretta dei docenti ripristina la situazione giuridica preesistente, cioè la titolarità sulla scuola, ma ha precisato che è altra cosa la suddivisione del ruolo del personale docente su base territoriale.

È opportuno che ogni nuova valutazione sia lasciata a un prossimo atto legislativo, in quanto entrano in gioco fattori diversi da quelli inerenti la titolarità.

Il ripristino dei ruoli provinciali (e non più regionali, come previsto dalla legge 107) deve infatti confrontarsi con il diverso valore istituzionale recentemente assunto dalla Provincia come soggetto di diritto pubblico e come ente locale.

D’altra parte è anche opportuno considerare che, a normativa vigente, i ruoli del personale della scuola non sono regolati omogeneamente: quelli dei docenti sono su base regionale, quelli degli ATA su base provinciale, quelli degli IRC su base diocesana rapportata all’ambito regionale.

Infine, puntualizza Pittoni, per quanto riguarda il ripristino della titolarità di istituto, è evidente che la norma fissa solo il concetto generale e astratto (abrogazione della titolarità d’ambito e della chiamata diretta); la contrattazione con le parti sociali – come ha auspicato anche la Gissi – stabilirà autonomamente le modalità per il conseguimento del fine stabilito dalla legge.