Chiamata diretta: ecco il DDL Pittoni che la vuole abolire

Abolizione della chiamata diretta, la trasformazione della titolarità su scuola e gli assetti degli ambiti territoriali. Vediamo di seguito il Disegno di Legge d’iniziativa del senatore Mario Pittoni (Lega) per le modifiche alla legge La Buona Scuola. 

Abolizione della chiamata diretta

Dall’anno scolastico 2019/2020 tutto il personale docente assunto con contratto a tempo indeterminato assume la titolarità nella istituzione scolastica autonoma cui è assegnato in forza di procedure di reclutamento o di mobilità territoriale e professionale. 

I docenti assumono la titolarità su scuola. Lo leggiamo nel  comma 73-bis: “ Il personale docente titolare su ambito territoriale alla data del 31 dicembre 2018 assume dalla stessa data la titolarità presso la scuola, appartenente all’ambito territoriale medesimo, in cui presta servizio su posto dell’organico dell’autonomia. Al personale docente che non si trova a prestare servizio in una istituzione scolastica appartenente all’ambito di titolarità alla predetta data del 31 dicembre 2018 è assegnata d’ufficio la titolarità presso l’ultima sede in cui ha prestato servizio o per la quale abbia ricevuto un incarico triennale ai sensi delle disposizioni vigenti fino all’entrata in vigore della presente legge”.

Bussetti: “La chiamata diretta non ha funzionato”

Lo ha detto il Ministro lo scorso 18 settembre rispondendo all’Agi: “Modificheremo tutto quello che non funziona e miglioreremo quello che può essere mantenuto – ha dichiarato Bussetti -. Il precedente governo non ha ascoltato, è stato miope. Ha calato tutto dall’alto, senza condivisione. L’immissione in ruolo di decine di migliaia di docenti è stata concepita e gestita male, provocando l’allontanamento forzato di molte persone da casa. Abbiamo avuto insegnanti mandati a centinaia di chilometri dalla famiglia senza una logica precisa. La chiamata diretta, così come era regolamentata, risultava poco incisiva, per questo l’abbiamo abolita. Ma ci sono anche alcuni elementi che abbiamo intenzione di mantenere, migliorandoli. Ad esempio l’alternanza scuola-lavoro che deve essere una modalità formativa e di orientamento, uno strumento didattico che arricchisce il percorso degli studenti. Diminuiremo il numero delle ore per puntare maggiormente sulla qualità. Daremo alle scuole linee guida adeguate”. 

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