Obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia: una proposta da oltre 3,5 miliardi di euro all’anno

L’estensione dell’obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia porterebbe nuovi iscritti e di conseguenza la formazione di nuove sezioni (classi) che richiederebbero un aumento di organico. A tali costi vanno aggiunti anche quelli della mensa scolastica da rendere gratuita.  Tuttoscuola fa i conti e calcola quanto costerebbe allo Stato la proposta del Partito Democratico di rendere obbligatoria la frequenza della scuola dell’Infanzia, come già avviene nella quasi metà dei Paesi europei.

Obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia, quindi a partire dai bambini di 3 anni. E’ questa la proposta avanzata dal PD che sta infiammando il dibattito politico sui programmi elettorali sulla scuola. Proposta che prevedrebbe la gratuità della scuola dell’infanzia e che, secondo Tuttoscuola, costerebbe alle casse dello Stato più di 3,5 miliardi di euro. Dalle retribuzioni degli insegnanti, alla mensa, passando per il maggior numero di iscritti che, se la proposta del Partito Democratico diventasse realtà, affollerebbero le sezioni delle scuole dell’Infanzia con un conseguente aumento di organico. Con quali maggiori costi? Ecco i calcoli di Tuttoscuola.

Obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia porterebbe nuovi iscritti. E nuovi docenti (costerebbero circa 279 milioni di euro)

Attualmente in Italia l’iscrizione alla scuola dell’Infanzia è facoltativa. Renderla obbligatoria vorrebbe dire aumentare il numero di iscritti e, di conseguenza, anche l’organico. Ma andiamo con ordine.

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione elaborati da Tuttoscuola, gli iscritti totali alla scuola dell’Infanzia nell’anno scolastico 2021/22 sono stati 1.270.754. Gli iscritti del Nord Ovest e quelli del Sud sono sostanzialmente di uguale entità tra statali e paritarie.

Tra i bambini iscritti vi sono anche gli “anticipatari”, cioè coloro nati dopo il 31 dicembre dell’anno di riferimento ed entro il successivo 30 aprile, e che non consentono di conoscere con chiarezza immediata la loro incidenza rispetto agli iscritti “regolari”. Tuttavia, è possibile conoscere la situazione complessiva (statali e paritarie) di ogni regione per potere conoscere il livello di effettiva scolarizzazione degli iscritti di 3, 4 e 5 anni di età, rispetto ai nati dei corrispondenti anni. Dalle rilevazioni ufficiali dell’ISTAT, riferite ai 1.208.420 bambini in età regolare iscritti nelle scuole dell’infanzia, risulta che i nati negli anni di riferimento sono stati 1.358.413. Pertanto, la loro scolarizzazione risulta dell’89%, con la conseguenza che, ad oggi, circa 150mila bambini non frequentano la scuola dell’infanzia.

Questi 150mila bambini dovrebbero aggiungersi per obbligo a quelli già scolarizzati secondo la seguente ripartizione: 96mila nelle statali e 54mila nelle paritarie. Si può stimare che quei 96mila bambini obbligati all’iscrizione nelle scuole dell’infanzia statali diano luogo, secondo Tuttoscuola, alla creazione di 4.642 sezioni (ovvero classi) di scuola statale.

Le nuove sezioni, prevedendo in linea di massima la normale assegnazione di due docenti per ciascuna – salvi i casi delle sezioni funzionanti al mattino e con un solo docente – porterebbero a un incremento di organico docenti. Secondo i calcoli di Tuttoscuola, il numero stimato di nuovi docenti da assegnare alle sezioni statali di scuola dell’infanzia per l’estensione generalizzata della scolarizzazione (obbligo) sarebbe di 8.712 nuovi docenti.

La retribuzione annuale di un docente di scuola statale dell’infanzia, in base ai parametri del CCNL 2016-18, è di 24.142 euro che, con gli oneri riflessi a carico dello Stato, ammonta a 32.024 euro.

Per 8.712 docenti il costo complessivo a carico dell’erario sarebbe, pertanto, di 279 milioni di euro all’anno.

 Obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia gratuito. Ma non completamente

La proposta elettorale dell’obbligo scolastico dalla scuola dell’infanzia utilizza la formula costituzionale della “gratuità”, prevista dall’articolo 34: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Come precisato da tempo dalla Corte costituzionale, la gratuità non è assoluta ed è riferita, in particolare, alla prestazione assicurata dagli insegnanti e da tutto il personale scolastico, ma non è prevista invece, come già succede attualmente nelle scuole primarie statali, ad esempio per la fruizione dei pasti, eventualmente a prezzi contenuti e rapportati alle condizioni socioeconomiche delle famiglie.  

Il problema della gratuità potrebbe mettere in difficoltà le Amministrazioni comunali che gestiscono proprie scuole dell’infanzia. Sono infatti 2.100 le scuole comunali che attualmente accolgono circa 145mila bambini iscritti. Come nelle scuole paritarie a gestione privata, i Comuni richiedono alle famiglie dei bambini iscritti una retta comprensiva non solo del contributo per il pasto, ma anche per il servizio offerto. Per la natura di servizio pubblico i Comuni, nel caso dell’obbligo e della gratuità per la scuola dell’infanzia, sarebbero costretti a limitare gli importi di retta al solo contributo per i pasti.  Per molti Comuni, soprattutto se di ridotte dimensioni, potrebbero esserci difficoltà finanziarie per mantenere in funzione la loro scuola dell’infanzia senza un aiuto dello Stato.

Obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia. La gratuità della mensa per lo Stato costerebbe oltre 3 miliardi di euro

Il PD prevede anche la gratuità della mensa per tutti i bambini. Considerato il costo medio di un pasto (attualmente a carico dei Comuni) di 20-21 euro e che i giorni di frequenza nell’anno scolastico per le scuole dell’infanzia sono in media 180, il costo complessivo della mensa per ogni bambino sarebbe di 3.700 euro.

Lo Stato dovrebbe rimborsare ai Comuni complessivamente ogni anno tre miliardi e 337 milioni per i pasti erogati gratuitamente ai bambini obbligati.

Tra costi del personale docente e sostegno alla gratuità della mensa, l’introduzione dell’obbligo scolastico interamente gratuito comporterebbe un onere complessivo di tre miliardi e 616 milioni di euro all’anno.

Leggi tutti gli approfondimenti sull’obbligo scolastico dalla scuola dell’Infanzia:

– La situazione attuale (Bambini iscritti scuola dell’infanzia a.s. 2021-22 per area geografica e scuola statale/paritaria)
– La scolarizzazione per Regione (rapporto tra bambini nati e iscritti alla scuola dell’infanzia)
– Gli effetti della scolarizzazione totale
– I costi dell’obbligo nella scuola dell’Infanzia

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