
Nuove Indicazioni Nazionali/1. Scontro anche sul metodo. Ne parla anche Tuttoscuola di aprile

Nel nostro sito abbiamo dato conto del vivace confronto tra i relatori che hanno partecipato al webinar sulla Storia promosso da Tuttoscuola e Fondazione Giovanni Agnelli, andato in onda lo scorso 14 aprile. Confronto che ha caratterizzato anche i numerosissimi interventi pervenuti alla redazione di Tuttoscuola nel corso del dibattito: per la maggior parte costruttivi, a sostegno delle tesi esposte dai diversi relatori, in misura nettamente minore polemici, e riguardanti non tanto l’oggetto specifico del confronto (l’insegnamento della Storia) quanto il metodo adottato dalla Commissione Perla per definire le Nuove Indicazioni, giudicate da alcuni prescrittive e inclini a una didattica trasmissiva e politicamente orientata: una problematica che, con riferimento specifico alle Indicazioni di Storia, viene approfondita anche nel numero 651 (Aprile 2025) del mensile Tuttoscuola, che vi dedica l’articolo di apertura di Orazio Niceforo, una riflessione di Italo Fiorin e l’intervista al segretario della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile.
Le accuse di tornare a programmi prescrittivi sono state comunque respinte dalla presidente Perla, che ha insistito sul carattere orientativo e non obbligante delle Nuove Indicazioni (che resterebbero tali, come stabilito fin dal DPR 275 del 1999) ma riprese con forza da un ampio schieramento di associazioni rappresentative del mondo della scuola (tra cui MCE, Proteo Fare Sapere, CIDI, Legambiente, CGD, Unione degli Studenti, Rete degli Studenti Medi, CEMEA, SIDIDAST e altri), che hanno organizzato il 17 aprile una conferenza stampa alla Camera dei Deputati “per ribadire il loro NO alle nuove Indicazioni Nazionali per l’infanzia e il primo ciclo”, giudicate “inaccettabili, per contenuto e per metodo di lavoro adottato alla commissione Perla, che ha completamente escluso dal processo di scrittura chi vive la scuola ogni giorno”.
Preoccupazioni espresse anche in una lettera inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella quale le nuove Indicazioni vengono definite “un netto arretramento sul piano pedagogico e culturale”. Il sindacato e le associazioni si rivolgono al Presidente “in quanto garante della Costituzione e della coesione della Repubblica” e gli chiedono “di vigilare affinché il processo di revisione delle Indicazioni Nazionali non si traduca in un’imposizione calata dall’alto, ma torni a essere un’occasione di confronto serio, ampio, inclusivo. La scuola italiana non può essere ridotta a strumento di propaganda ideologica per nessun governo in carica: deve rimanere luogo di dialogo, confronto e responsabilità diffusa per una crescita culturale, democratica e aperta al futuro”.
Ci sembra peraltro difficile che questa chiamata in causa di Sergio Mattarella, presidente “super partes”, custode della Costituzione repubblicana, possa dar luogo a un suo intervento per così dire “orientante” su una materia oggetto della libera dialettica politico-culturale. Ne parliamo anche nella notizia successiva.
Per approfondimenti:
Si possono rivedere i webinar organizzati da Tuttoscuola e Fondazioni Agnelli sulle Nuove Indicazioni Nazionali:
– Nuove Indicazioni Nazionali, via alla consultazione. Novità e punti critici (interventi di Carmela Palumbo, Loredana Perla, Italo Fiorin, Andrea Gavosto, Giovanni Vinciguerra)
– Storia, cosa cambia nelle Indicazioni Nazionali 2025 (interventi di Loredana Perla, Italo Fiorin, Giovanni Belardelli, Giovanni Brusa, Adolfo Scotto Di Luzio, Andrea Gavosto)
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