Moratti alla Camera: tempo pieno per tutti

L’ondata di richieste e di proteste che sale dalle scuole a difesa del tempo pieno nell’elementare per il timore di riduzione del servizio non poteva lasciare indifferente il ministro dell’istruzione, che è intervenuta appositamente mercoledì 15 ottobre in Commissione istruzione alla Camera per fornire spiegazioni.
Letizia Moratti ha rassicurato tutti: pur nella ridefinizione organizzativa del tempo scuola, il tempo pieno sarà confermato nell’attuale quantità (40 ore settimanali) con impiego degli insegnanti.
Come è noto, a creare perplessità e timori sulle sorti del tempo pieno nella scuola elementare è l’attuale formulazione contenuta nello schema di decreto legislativo che proprio le commissioni parlamentari si accingono ad esaminare per il prescritto parere prima dell’emanazione.
Nel testo si prevede che l’attuale formula di tempo pieno (40 ore settimanali, mensa compresa) venga abrogato e che il nuovo tempo scuola sia costituito da tre momenti: 27 ore settimanali obbligatorie, 3 ore facoltative e il tempo eventuale che serve alla mensa. Teoricamente, con 2 ore di mensa al giorno, si può arrivare ad un totale di 40 ore, come oggi.
C’è anche l’incognita del servizio mensa, perché nella determinazione dell’organico dei docenti non si prevede che vi concorra l’assistenza educativa alla refezione. Se questo venisse applicato alla lettera, vi sarebbe una riduzione di posti di docente, gli insegnanti non svolgerebbero più assistenza agli alunni durante la refezione e questa vigilanza verrebbe affidata ai bidelli o ai Comuni.
Sarebbe una rivoluzione nel tempo pieno. Ma il ministro ha rassicurato.
Ora però dovrà mettere mano al testo del decreto, altrimenti le sue rassicurazioni saranno solo parole.