Modificata la materia delle sanzioni disciplinari per i docenti

Il decreto legislativo di riforma della Pubblica Amministrazione, varato definitivamente dal Consiglio dei ministri nell’ultima seduta, è ricco di novità di ampia portata per i dipendenti pubblici, compresi quelli della scuola.

Gli articoli da 502 al 507 del Testo unico delle norme in materia di istruzione sono abrogati. Sono gli articoli che riguardavano le sanzioni disciplinari per i docenti, quali l’avvertimento scritto, la censura, la sospensione dal servizio e la destituzione.

La riforma della materia attesa da anni e legata alla riforma degli organi collegiali della scuola è quindi arrivata attraverso questo decreto legislativo, cosiddetto Brunetta, che regolamenta in modo diverso, anche per gli altri dipendenti pubblici, la materia del disciplinare.

Gli articoli 67, 68 e 69 del decreto legislativo regolano, infatti, in modo diverso i contenuti della materia, individuando nuove competenze e attribuzioni dei dirigenti preposti.

Prima del decreto legislativo in oggetto, i dirigenti scolastici potevano irrogare al personale docente soltanto l’avvertimento scritto. Ora, invece, a quanto si può dedurre dal testo e in attesa dei necessari chiarimenti da parte del Miur, il campo di intervento in materia di sanzioni disciplinari si amplia notevolmente.