Migliaia di diplomati magistrali nelle GAE: chi ci guadagna

Una recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha stabilito la competenza dei Tribunali Amministrativi Regionali (Tar) per definire l’ammissione dei vecchi diplomati magistrali alle Graduatorie ad Esaurimento (Gae), con conseguente diritto di accedere ai ruoli nelle scuole dell’infanzia o nelle scuole primarie.

Secondo stime di alcuni sindacati che hanno sostenuto la vertenza, gli interessati potrebbero essere circa 40 mila. Con molta probabilità i Tar accoglieranno le richieste di inserimento nelle Gae e in questo modo, gradualmente, quei docenti potrebbero entrare in ruolo nei prossimi anni, anche perché in molte province le graduatorie si stanno esaurendo.

Come è noto, sui posti vacanti da coprire con nuovi docenti, si provvede all’immissione in ruolo per il 50% attingendo dalle graduatorie di merito dei concorsi e per il restante 50% dagli iscritti Gae.

La sentenza della Cassazione spalanca, pertanto, le porte a questi anziani diplomati magistrali che, in buona parte, forse non pensavano più alla scuola e all’insegnamento.

Il sindacato Gilda ha preso immediatamente posizione dichiarando, per voce del suo coordinatore nazionale Rino Di Meglio: “Dopo anni ed anni di battaglie, il ministero dell’Istruzione ancora non ha sanato la situazione di tutti i precari e i diplomati magistrali ammessi con riserva nelle Gae. Alla luce anche della recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che ha stabilito la giurisdizione in favore del Tar, chiediamo l’apertura di un tavolo politico per trovare una soluzione definitiva alla vicenda”.

È assurdo che soltanto adesso vi sia stata la proposizione di un regolamento preventivo. Ora la Gilda chiede a gran voce la chiusura della vicenda, senza aspettare l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Occorre subito – ha concluso Di Meglio – sanare le posizioni nelle Gae degli ammessi con riserva e di tutti i precari che non sono ancora entrati in ruolo”.

Oltre all’effetto occupazionale non indifferente, le immissioni nelle Gae rinviano a tempi molto lontani il totale esaurimento di quelle graduatorie che la Buona Scuola progettava di svuotare in brevissimo tempo.