Graduatorie degli idonei ad esaurimento: un ritorno al passato che congela i concorsi?

Graduatorie o concorsi? Se non fosse stato per l’allora ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, forse ancora oggi la scuola starebbe raschiando il fondo del barile per stabilizzare gli ultimi idonei dei vecchi concorsi di fine anni ’90. Nel 2012 il ministro Profumo, rompendo un’attesa che durava da oltre tredici anni, superò il tabù delle graduatorie infinite e riaprì la nuova stagione dei concorsi. 

La legge 124/99 aveva previsto che “Le graduatorie relative ai concorsi per titoli ed esami restano valide fino all’entrata in vigore della graduatoria relativa al concorso successivo corrispondente”.

In questo modo, in attesa di un concorso che non arrivava mai, gli idonei dei vecchi concorsi avevano potuto entrare in ruolo, mentre migliaia di giovani laureati, mancando i concorsi, cercavano altre forme di occupazione o si accontentavano di vivacchiare con le supplenze.

Dopo lo stop alle vecchie graduatorie, si è cercato di evitare la formazione di nuovi idonei proprio per evitare il rischio di bloccare i concorsi.

Il testo degli attuali bandi prevede tuttora che le graduatorie di merito siano costituite da tanti candidati quanti sono i posti. Ma sono intervenute di straforo alcuni emendamenti a leggi in corso per far rivivere i candidati idonei.

La proposta del sen. Pittoni di esaurire queste nuove graduatorie di idonei, volta a tutelare chi si è dimostrato idoneo anche se collocato in graduatoria oltre i posti messi a concorso, rischia di riproporre la nemesi dei concorsi bloccati, di giovani laureati lasciati per anni fuori dal sistema scuola.

Come vent’anni fa, una simile ipotesi troverebbe peraltro d’accordo i sindacati della scuola interessati a gestire migliaia di idonei a loro noti; la sospensione dei concorsi troverebbe forse d’accordo anche l’Amministrazione scolastica che eviterebbe il gravame organizzativo e gli oneri finanziari per la gestione dei concorsi, senza contare, come è già successo prima dello sdoganamento da parte del ministro Profumo, che molti candidati idonei, in attesa della sicura chiamata in ruolo non erano incentivati ad aggiornarsi e a prepararsi per la nuova professione.

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